Se per anni non avete utilizzato una VPN, potreste scoprire che oggigiorno questi servizi hanno tante funzioni in più. I gestori più popolari sono migliorati in maniera netta, grazie all’introduzione di elementi cruciali. Per esempio i sistemi di cifratura dei dati, ma anche funzioni come lo split tunneling.
Questa funzione è spesso sottovalutata, molti utenti non sanno nemmeno cosa sia lo split tunneling. Per questo, vogliamo fare luce sulla questione. Vi aiuteremo quindi a capire di cosa si tratti, come utilizzarlo e perché dovreste farlo. Ci sono naturalmente situazioni in cui è meglio non usare lo split tunneling, ma di questo parleremo nel corso dell’articolo.
Non mancheremo, infine, di darvi anche una lista delle migliori VPN con split tunneling. In questo modo, se siete curiosi di provare la funzione, potrete scegliere tra i gestori più efficienti in tal senso. Potrebbe essere il momento giusto per apprendere qualcosa di nuovo sulle Virtual Private Network, vi invitiamo quindi a iniziare la lettura.
Cos’è lo split tunneling: definizione
Per riuscire a capire cos’è lo split tunneling e come funziona, dobbiamo prima capire cosa sia una VPN. La definizione del termine è Virtual Private Network, ed è sostanzialmente un servizio che cambia il vostro IP.
Lo fa instradando la vostra connessione attraverso un tunnel virtuale, rendendovi di fatto difficilmente rintracciabili. Questo è un vantaggio per chi vuole mantenere un totale anonimato online. Evitando in tal modo non solo gli hacker, ma anche tracciamenti da parte del proprio gestore Internet.
La VPN esegue questa operazione e in aggiunta cifra anche i dati della connessione in uscita. La maggior parte dei servizi usa la cifratura AES 256-bit, divenuta lo standard per la sicurezza. Tutte queste modifiche vengono applicate all’intera connessione. Quindi ciò potrebbe creare anche delle situazioni in cui si è costretti a disattivare la VPN per vari motivi.
Per esempio, vi siete connessi a un server negli Stati Uniti per navigare in modo sicuro. Tuttavia, dovete fare l’accesso a un sito che richiede l’autenticazione della vostra posizione. Non risultando in Italia, il vostro tentativo di connessione viene bloccato. Pertanto il primo pensiero è quello di disattivare la VPN per effettuare questo accesso. Così facendo, però, il proprio IP originale viene esposto e si perde la sicurezza garantita dal gestore del servizio. Un vero e proprio problema, no?
Ebbene, in questo frangente risulta particolarmente utile la funzione split tunneling. In sostanza, attivandola e scegliendo delle esclusioni, potete fare in modo che in quei casi sia la vostra connessione originale a compiere la comunicazione. Di fatto, bypassando la VPN.
Evitando di disattivare la VPN in toto, avrete comunque una maggiore sicurezza a tutto tondo. Il vostro IP verrà usato solo ed esclusivamente per domini, app e dispositivi che avete personalmente scelto. Di fatto, il termine stesso “split tunneling” potrebbe essere tradotto in italiano come “separazione del tunnel”.
Tipi di split tunneling
Come già brevemente accennato nel paragrafo precedente, lo split tunneling può essere di diversi tipi. Il funzionamento è sempre lo stesso, ma può essere attivato con diverse esclusioni. Per essere più chiari e comprenderne a fondo le sfumature, non dovete far altro che continuare a leggere. Li abbiamo analizzati appositamente per fornirvi le informazioni di seguito.
Split tunneling app
Questa è forse la tipologia di split tunneling più popolare e disponibile. Per esempio è utilizzato da gestori come NordVPN, ExpressVPN e Surfshark. Generalmente è il più comune perché fondamentalmente è il più utile.
La sua attivazione è estremamente semplice. Basta infatti recarsi nelle opzioni della propria VPN e poi cercare la voce split tunneling. Solitamente si può attivare con un pulsante oppure inserire direttamente le esclusioni in formato di applicazioni. Siano esse per computer o per smartphone.
Scegliete l’app, aggiungetela alla lista e il gioco è fatto. Quando utilizzerete quell’applicazione mentre siete connessi a un server VPN, si attiverà lo split tunneling. Il vostro IP originale verrà utilizzato e potrete accedere a servizi specifici. In alcuni casi è possibile fare il procedimento inverso. Ovvero, far sì che la connessione VPN funzioni esclusivamente con le app scelte nella lista.
Split tunneling IP/siti
La seconda tipologia di split tunneling è quella che vi permette di aggiungere alla lista siti e IP specifici. Non tutte le VPN offrono questa funzione, per esempio le già citate NordVPN ed ExpressVPN non ce l’hanno. Invece, CyberGhost dispone dello split tunneling per URL.
Basta incollare o scrivere nella lista delle eccezioni il link che volete escludere dalla funzione VPN e aggiungerlo. Bisogna ricordare di inserire in questo modo solo ed esclusivamente siti protetti e verificati. Soprattutto perché, quando vi collegherete a tali siti mentre usate un server VPN, utilizzerete il vostro IP reale.
Vale la pena sottolineare che questa potrebbe essere una mossa rischiosa. Vi invitiamo a scegliere solo domini di cui siete particolarmente sicuri. Per esempio, link che rimandano al vostro istituto bancario e simili.
Split tunneling dispositivi
L’ultima tipologia che segnaliamo è quella dello split tunneling per dispositivi. Questa funzione è particolarmente rara e non è disponibile nelle VPN utilizzata da computer o smartphone. Solitamente potete trovarla nelle VPN per router.
ExpressVPN dispone di tale funzione, soprattutto perché ha un supporto router eccellente. Installandola su un router, tutti i dispositivi che vi si collegano utilizzeranno una VPN. Talvolta ciò potrebbe creare dei problemi. Soprattutto se avete esigenza di utilizzare il vostro IP originale.
In questo caso, entra in gioco l’utilità dello split tunneling per dispositivi. ExpressVPN, in sostanza, vi permette di scegliere quali di questi volete escludere dall’instradamento tramite server VPN. Sebbee sia una funzione rara, chi necessita di tale opzione può contare su ExpressVPN. Non è un caso, infatti, che questa sia da noi considerata come una delle migliori VPN in assoluto.
Quando usare lo split tunneling e quando no?
Lo split tunneling è un’opzione utile, tuttavia non è qualcosa che andrebbe utilizzata sempre. Infatti, in alcuni casi potrebbe persino rivelarsi deleteria per la propria privacy. Le applicazioni, siti e dispositivi scelti come esclusi dalla connessione VPN devono essere scelti con cura.
Assicuratevi sempre che queste fonti siano sicure e protette. Vogliamo fornirvi alcuni esempi utili che vi permetteranno di capire quando usare e quando no lo split tunneling. Partiamo quindi subito con i casi in cui è opportuno sfruttare la funzione.
Quando usare lo split tunneling
Applicare delle eccezioni tramite split tunneling può rivelarsi utile per determinate applicazioni e siti. Bisogna ricordare che, inserendoli nella lista, questi saranno esclusi dal cambio di IP. Pertanto, sfrutterete la vostra connessione originale e l’IP fornito dal gestore Internet.
Uno dei casi più comuni in cui vale la pena usare lo split tunneling è in merito al proprio conto bancario. Questo perché, per effettuare l’accesso, l’applicazione o il sito potrebbero richiedervi una posizione geografica consolidata. Una nuova posizione, proveniente da un altro paese, potrebbe far scattare un campanello d’allarme, con conseguente blocco dell’accesso.
Un altro frangente in cui questa funzione può rivelarsi utile è quando fate acquisti online. Escludendo il negozio, app o sito specifico presso cui fate acquisti, non avrete problemi di localizzazione. Così, la consegna potrà avvenire senza disguidi. Ciò vale sia per la spesa, sia per consegna a domicilio di cibo, pacchi o altro.
Allo stesso modo, se volete vedere i contenuti italiani della vostra piattaforma di streaming preferita, escluderla dall’uso della VPN potrebbe essere una buona idea. Così non vi ritroverete con un catalogo straniero. Molte VPN sono infatti in grado di sbloccare Netflix, tuttavia non tutti potrebbero gradire questa funzione.
Gaming: bisogna usare la funzione?
Per quanto riguarda il gioco online, utilizzare lo split tunneling è opzionale. È a vostra discrezione scegliere di usarlo o meno. Tutto dipende dalle vostre prestazioni, da ciò che desiderate ottenere e se preferite una protezione aggiuntiva o meno.
Le migliori VPN per gaming consentono di evitare attacchi DdoS e altre operazioni malevole da parte di malintenzionati. È anche vero però che in base al server scelto potreste avere problemi di ping elevato o situazioni simili.
L’equilibrio tra protezione e prestazioni è molto sottile in questo caso. Pertanto, se volete giocare al massimo delle prestazioni offerte dalla vostra connessione, attivare lo split tunneling ed escludere giochi o piattaforme specifiche potrebbe essere una buona idea. In caso contrario, se volete la massima protezione, sarebbe preferibile usare la VPN mentre giocate online.
Qualora utilizziate un ottimo gestore come NordVPN, l’equilibrio è molto più efficiente. Quindi, in questo caso, non avrete bisogno dello split tunneling. Sia ben chiaro però che non tutte le VPN garantiscono questo vantaggio.
Quando non usare lo split tunneling
I frangenti in cui utilizzare lo split tunneling sono ben chiari e indicati nel capitolo precedente. Tuttavia, vogliamo anche fare chiarezza su quando non usare la funzione. A differenza del kill switch che è sempre utile e potenzialmente in grado di tenervi al sicuro, lo split tunneling può essere pericoloso. Ciò perché apre delle falle nella sicurezza garantita da una VPN.
Prendiamo per esempio il caso del download di file tramite P2P. Generalmente il corso d’azione migliore è quello di usare una VPN per tale operazione. Escludere l’applicazione per torrent, inserendola nello split tunneling, è un errore da non compiere. Così facendo, il vostro IP risulterebbe visibile a tutti gli utenti che stanno effettuando la condivisione del file. Esponendovi, pertanto, a rischi che è meglio non correre.
Un altro caso in cui è sconsigliato l’uso dello split tunneling è quando volete accedere a contenuti con restrizioni geografiche. Per esempio se volete vedere il catalogo Netflix di un altro paese, non dovreste escludere l’applicazione o il sito tramite la funzione. Lo stesso discorso si applica qualora vogliate vedere un canale TV straniero, solitamente bloccato.
Infine, ciò vale anche se andate spesso sul dark web utilizzando il browser Tor. Non dovreste mai aggiungere Tor alla lista di eccezioni dello split tunneling. Usare il proprio IP originale per navigare sul dark web è infatti un approccio particolarmente rischioso. Potreste essere facili vittime di hacker e malintenzionati.
Ora avete un quadro completo di quando usare lo split tunneling e quando non farlo. Non ci resta altro da fare che vedere quali sono le migliori VPN con questa utile funzione.
Le migliori VPN con split tunneling
Non tutti i gestori offrono lo split tunneling. Lo abbiamo sottolineato più volte nel corso del nostro articolo. Inoltre, abbiamo chiarito come diverse VPN possano avere diverse tipologie di split tunneling. Tenendo conto di ciò, abbiamo scelto gestori e servizi premium. Quelli a pagamento sono infatti i più affidabili in tal senso. Non troverete pertanto VPN gratis in questa lista.
1. NordVPN
Iniziamo la nostra lista delle migliori VPN per split tunneling con NordVPN. Avrete sicuramente sentito parlare di questo gestore il cui marketing è particolarmente efficiente. Ma non si tratta solo di pubblicità, poiché è realmente una delle opzioni migliori su cui possiate puntare.
Naturalmente, per essere incluso in questa lista, significa che dispone di ottime funzioni di split tunneling. Potete aggiungere le app alla lista delle eccezioni e usare quindi il vostro IP originale per l’accesso a queste ultime.
Il pacchetto fornito da NordVPN è variegato e include tanti altri strumenti importanti. Per esempio potrete usufruire della suite protezione minacce. Un pacchetto che include antivirus, anti-malware e ad-blocker per una protezione costante in fase di navigazione. Persino gli utenti che navigano agevolmente sul dark web possono godere del Dark Web Monitor. Un sistema che analizza costantemente questa parte di Internet per verificare che la vostra e-mail principale non sia stata compromessa.
Se la sicurezza ha un ruolo cruciale per NordVPN, lo stesso si può dire della privacy. Con sede legale a Panama, il gestore garantisce la massima discrezione nel trattamento dei dati degli utenti. Quelli identificativi non vengono salvati, permettendo il massimo anonimato in ogni situazione.
Rispetto agli altri gestori offre un numero di collegamento simultaneo di dispositivi inferiore. Parliamo infatti di un massimo di 6 dispositivi collegati ai server NordVPN con un solo abbonamento. Riteniamo comunque che si tratti di un numero congruo per un uso casalingo.
Il prezzo è particolarmente conveniente. Segnaliamo però che in Italia è necessario aggiungere l’IVA al prezzo finale. Cosa che aumenta leggermente il costo nel nostro Paese. Se volete provare NordVPN, però, potete usare il nostro pulsante. Ciò vi permetterà di avere l’abbonamento biennale al miglior prezzo possibile, con una percentuale di sconto vantaggiosa.
Infine, dispone anche di garanzia soddisfatti o rimborsati. In sostanza, potete provare il servizio per 30 giorni e, se non siete soddisfatti, chiedere il rimborso completo.
2. ExpressVPN
Uno dei migliori gestori VPN che possiate scegliere. ExpressVPN ha una lunga lista di vantaggi, dalla sicurezza alla privacy, passando naturalmente per la velocità e la semplicità di utilizzo. Con una gran quantità di server disseminati in 105 paesi, potrete ottenere IP di tanti luoghi diversi. Un fattore cruciale per lo sblocco di contenuti con restrizioni geografiche.
Per quanto riguarda lo split tunneling, dispone di quello pensato per le app e quello per dispositivi. Quest’ultimo può essere utilizzato tramite router, escludendo quindi tutti gli apparecchi che non devono utilizzare la VPN.
Rispetto ad altri gestori, ExpressVPN quindi è molto versatile, in grado di far fronte alle esigenze di utenti diversi. Sia quelli meno esperti, sia quelli che hanno una buona conoscenza del mondo delle VPN. A prescindere dalla categoria in cui rientrate, l’approccio immediato e semplice è mantenuto in ogni caso.
L’applicazione di ExpressVPN è disponibile per una vasta gamma di dispositivi. Inoltre, la schermata di utilizzo è facile e intuitiva. Basta selezionare un server e collegarvisi per iniziare a sfruttare i vantaggi del servizio.
Il menu delle opzioni è ben organizzato, come abbiamo potuto dimostrare in sede di recensione di ExpressVPN. Pertanto lo split tunneling è immediatamente accessibile, senza dover eseguire complicate ricerche in varie voci diverse.
La sicurezza, come già detto, è di alto livello. Supporta infatti la cifratura AES 256-bit e include anche un ad-blocker per snellire la navigazione. Potete subito abbonarvi a ExpressVPN utilizzando il pulsante che trovate in basso. Avrete così diritto a uno sconto del 49% sull’abbonamento annuale. Infine, se il gestore non vi soddisfa, avete 30 giorni di tempo per cambiare idea. Chiedendo un rimborso completo entro questo limite di tempo, riavrete i soldi spesi indietro.
3. CyberGhost
CyberGhost è la nostra ultima scelta, ma non si tratta di un gestore di second’ordine. Anzi, il suo costo contenuto ci permette di considerarla una delle migliori VPN a basso prezzo. Se non avete un budget elevato e desiderate provare lo split tunneling di un servizio di alto profilo, può essere la scelta giusta.
In questo caso la funzione è chiamata Eccezioni. Inserendo un link e aggiungendolo a questa lista, permetterete allo split tunneling di entrare in funzione. È possibile trovare questa caratteristica nel menu delle Regole intelligenti.
Ma prendendo in considerazione anche altre caratteristiche, cosa rende CyberGhost una VPN degna di nota? Partiamo quindi come sempre dall’ampio parco server, che ne include oltre 11.000 in 100 paesi. Ottima anche la suddivisione in server dedicati, sia per lo streaming sia per il torrenting.
Proprio come gli altri due, dispone di cifratura AES 256-bit, nonché una politica no-log certificata. Avendo sede legale in Romania, CyberGhost può garantire tale approccio: non salva i dati identificativi degli utenti. La verifica esterna è stata compiuta dall’azienda Deloitte, che ha confermato la genuinità delle affermazioni della compagnia.
In sostanza, si tratta di un’ottima VPN, non veloce quanto le prime due ma comunque adeguata a tutte le operazioni più popolari. Grazie al suo costo basso, si rivela un’ottima scelta anche per utenti che vogliono avvicinarsi al mondo delle VPN senza spendere troppo.
Approfittando del pulsante in basso, potete ottenere un cospicuo sconto sull’abbonamento biennale. Inoltre, anche per CyberGhost è valido il periodo “soddisfatti o rimborsati”. In questo caso, però, il limite massimo per chiedere un rimborso completo è di 45 giorni.
Conclusioni
Siamo quindi giunti alla fase finale dell’analisi delle migliori VPN per split tunneling. Siamo sicuri che, seguendo i nostri consigli, riuscirete a utilizzare al meglio questa funzione. È importante saper utilizzare queste eccezioni e diramazioni automatiche, poiché sebbene utili possono rappresentare anche un rischio. Vi invitiamo ad abilitarla solo ed esclusivamente in relazione a siti, app e dispositivi nei quali riponete la massima fiducia.
Le VPN migliori per questa funzione sono NordVPN, ExpressVPN e CyberGhost. Offrono diverse tipologie di split tunneling, quindi potete scegliere anche in base a quella più consona per le vostre esigenze. Tuttavia, in linea di massima consigliamo NordVPN poiché efficiente e veloce. Con questa disporrete di split tunneling per app e dispositivi.
Se invece preferite le esclusioni tramite URL, allora CyberGhost è una valida alternativa. Per non parlare poi del suo prezzo estremamente basso.
Domande frequenti
Posso usare lo split tunneling sul mio telefono?
Lo split tunneling è talvolta disponibile anche sui dispositivi mobile. Generalmente, però, è limitato ad alcune VPN per Android. I gestori tendono a offrire tale funzione su computer e piattaforme, infatti non troverete lo split tunneling per smartphone su NordVPN, ExpressVPN e CyberGhost. Questi gestori infatti garantiscono la funzione solo agli utenti desktop.
Usare lo split tunneling ha un effetto sull’anonimato?
Usare lo split tunneling ha, purtroppo, un effetto sull’anonimato. Il motivo è molto semplice: escludendo siti e app, userete il vostro IP originale per la connessione. Pertanto se l’app scelta o il sito escluso non sono estremamente sicuri, il rischio di vedere i propri dati compromessi esiste.
Per questo consigliamo sempre la massima cautela quando attivate la funzione. Non bisogna inoltre attivarla quando utilizzare un WiFi pubblico. Sfruttare sempre al meglio la connessione VPN è essenziale, così come il sapere quando applicare lo split tunneling e quando non farlo.
Come usare lo split tunneling?
Come abbiamo spiegato precedentemente, attivare tale funzione è molto semplice e potete farlo in pochi passaggi. Solitamente bisogna recarsi nel menu delle opzioni della VPN. Selezionare la funzione split tunneling, scegliere app o siti da escludere, dopodiché aggiungerli. Il gioco è fatto: quando userete un server VPN, quelle esclusioni selezionate non sfrutteranno i server del gestore.
Il procedimento può essere però più complesso se decidete di utilizzare lo split tunneling per dispositivi offerto su router da ExpressVPN. In tal caso è opportuno seguire una guida fornita dal gestore per eseguire l’opzione sul proprio router, in base a modello e firmware in vostro possesso.