Le Virtual Private Network, anche conosciuta come VPN, hanno tante funzioni differenti. Queste permettono di navigare in completa sicurezza e in totale anonimato. Ciò è possibile grazie alla cifratura della connessione, che viene instradata in un tunnel virtuale. In questo modo il proprio IP viene cambiato ed è molto difficile per dei malintenzionati seguire le vostre attività online. In questo frangente parleremo però di uno strumento di cui le VPN dispongono. Vediamo insieme cos’è un kill switch di una VPN.
Solitamente ne discutiamo nelle nostre recensioni e analisi approfondite delle migliori VPN che possiate trovare. Tuttavia, in questa sede scopriremo insieme come funziona e perché si rivela una funzione davvero importante e degna di nota. Vedremo anche quali tipologie di kill switch esistono e tutto ciò che dovete sapere. Senza perdere altro tempo, quindi, iniziamo subito dalla definizione di kill switch.
Cos’è un Kill Switch di una VPN? Definizione
Se dovessimo effettuare una traduzione letterale dall’inglese, kill switch potrebbe essere tradotto come “pulsante che uccide”. Tuttavia, si tratta di una traduzione letterale che non fornisce dettagli su ciò che questa funzione è in grado di fare. Il kill switch è un sistema precauzionale che, nel momento giusto, evita che la propria privacy venga meno.
Solitamente, quando ci si connette a un server VPN, si cambia IP e si utilizza quello di un server a cui siete collegati. Tale connessione, però, può venir meno per tanti motivi diversi. Nel momento in cui perdete la connessione al server, perdete anche la protezione garantita dall’IP diverso. Pertanto, la connessione Internet resta attiva ma il vostro IP diventa nuovamente quello originale.
Non si tratta esclusivamente di un problema legato a eventuali malintenzionati in agguato, ma anche una questione di privacy. Nello specifico, il vostro gestore Internet può immediatamente vedere tutto ciò che fate. Il kill switch impedisce che ciò accada, scollegando anche la connessione Internet per evitare che l’indirizzo IP venga esposto.
Non si tratta naturalmente di un’interruzione totale della rete Internet. Potete utilizzare nuovamente la vostra connessione nei seguenti casi:
- Se vi ricollegate a qualsiasi server del gestore VPN
- Se disabilitate il kill switch nelle impostazioni della vostra VPN
- Se il server a cui siete connessi riprende automaticamente il collegamento
Tenete a mente che questa funzione è spesso automaticamente attivata sulle app delle VPN. Ciò vuol dire che entrerà subito in funzione. Questo è ciò che in gergo viene definito kill switch automatico. Tuttavia, il kill switch può anche funzionare in maniera completamente diversa.
Recentemente abbiamo analizzato NordVPN e in questo frangente si rivela molto utile per mostrare la differenza. Il kill switch del gestore, infatti, è differente. Quando viene attivato, disabilita la connessione immediatamente. Per poter usufruire di una connessione Internet, bisogna collegarsi a uno dei server del gestore.
Pertanto, blocca a monte qualsiasi potenziale esposizione dell’IP, prevenendo completamente l’accesso online. Questo, naturalmente, a meno che non siate protetti da uno dei server di NordVPN. Non tutti gli utenti apprezzano questa tipologia di kill switch, tuttavia per alcuni è una vera e propria salvezza. In questo modo ci si assicura, infatti, di essere sempre protetti e non si rischia di andare online senza una VPN.
Come funziona un kill switch?
Ora che sappiamo cosa fa un kill switch, passiamo invece all’analisi della sua attività. Ovvero, vediamo come questo entra in funzione. Possiamo distinguere quattro fasi differenti nel funzionamento del kill switch.
Monitoraggio della connessione
La prima fase, quella di semplice osservazione della connessione. Il kill switch, quando attivo, resta silente e monitora lo stato del server. Se non ci sono problemi e se la connessione si rivela stabile, il kill switch non entra in funzione. Permettendovi così di procedere con qualsiasi attività stiate effettuando, che sia streaming, download o semplice navigazione.
Rilevamento del problema
Qualora durante la fase di monitoraggio dovesse presentarsi un problema, il kill switch lo rileva immediatamente. Ciò significa che al primo segnale di malfunzionamento del server o della connessione alla VPN, il kill switch è il primo a capire che c’è qualcosa che non va.
Entrata in azione
Rilevato il problema, il kill switch entra in funzione. Questo significa che la connessione Internet viene completamente bloccata. Nel momento esatto in cui ricevete l’avviso dalla disconnessione dal server VPN, noterete che anche la connessione Internet non è presente. In questo modo, si evita che l’IP originale sia chiaramente visibile.
Ripristino della connessione
Il kill switch, fintanto che resta attivo, blocca la riconnessione a Internet. Viene ripristinata nel momento in cui avviene la riconnessione al server della VPN. Nella maggior parte dei casi è un procedimento automatico.
Tipologie di kill switch VPN
Come abbiamo citato in precedenza, non tutti i kill switch sono uguali. Possiamo stabilirne due diverse categorie, con il loro specifico funzionamento. La maggior parte delle VPN di alto profilo hanno uno di questi due. Vediamoli quindi insieme e quali sono le loro differenze.
1. Kill switch di sistema
Questo è sicuramente quello più popolare. È presente sulla maggior parte delle VPN e, tra i migliori spicca sicuramente quello di ExpressVPN. Tuttavia questa tipologia di kill switch è disponibile anche su altri gestori. Come per esempio CyberGhost o Surfshark.
Un kill switch di sistema, blocca completamente la connessione Internet non appena si perde l’aggancio al server VPN. Inizialmente può sembrare una seccatura, ma se volete una privacy e una sicurezza complete, non potete davvero farne a meno.
Il blocco totale della connessione a Internet previene qualsiasi collegamento accidentale. Pertanto nessuna app o browser può funzionare durante questo blocco. Potete attivare facilmente il kill switch delle VPN tramite le impostazioni.
2. Kill switch di app
Oltre al kill switch precedente, c’è anche questa seconda tipologia. Funziona in maniera selettiva e va a bloccare la connessione a Internet delle applicazioni selezionate. Si tratta di una funzione che non molti gestori offrono. Tuttavia, in alcuni casi, è possibile trovarla, come per esempio nell’app di NordVPN.
Anche in questo caso, è semplice da attivare. Bisogna innanzitutto andare nelle Impostazioni di NordVPN, selezionando l’icona a forma di ingranaggio. Dopodiché selezionare la voce Kill Switch e poi abilitare nello specifico la dicitura App Kill Switch.
Dopodiché, per scegliere le applicazioni, basta cliccare su Aggiungi app immediatamente sotto la voce. Scegliendo le app dalla lista di quelle installate, vi assicurerete che il kill switch entri in funzione e blocchi solo quelle scelte da voi.
Generalmente, è buona norma bloccare app come quelle per il torrenting, servizi VoIP oppure il browser Web. In questo modo eviterete l’esposizione dell’IP in questi specifici frangenti. Potete comunque scegliere autonomamente quali app bloccare con questo kill switch, sicuramente una funzione interessante.
Rischio qualcosa disabilitando il kill switch?
Il kill switch è uno strumento formidabile, presente in molte VPN di qualità per Windows e mobile. Tuttavia, può essere attivato o disattivato a piacimento, in base alle proprie esigenze. Disattivandolo, però, si può andare incontro ad alcune problematiche. Tra queste troviamo la già citata esposizione dell’indirizzo IP, che apre a una serie di possibilità da prendere in considerazione. Il nostro scopo è presentarvele di seguito, affinché sappiate quali siano i rischi del disabilitare il kill switch.
Esposizione dell’indirizzo IP alla perdita della connessione
Quando la connessione al server di una VPN si interrompe, c’è il rischio di esporre il proprio IP. Ovvero, questo può essere identificato da terzi. Lo scopo di una VPN è proprio quello di garantire un IP differente, in modo da non rivelare la propria posizione originale o ciò che si fa online.
L’esposizione dell’IP è dunque un vero e proprio problema, una falla nella propria sicurezza. Per esempio, cosa succede se l’esposizione dell’IP avviene durante una sessione di gioco? Gli altri giocatori, potendo vedere il vostro IP, potrebbero iniziare un attacco DdoS. Non è il caso dell’ambito italiano, ma negli Stati Uniti, per esempio, le conseguenze sono anche peggiori. Molti possono essere “swattati”, con l’invio di forze dell’ordine a casa del malcapitato.
Rivelare il proprio IP online è come segnalare a tutti la propria psozione, con tanto di indirizzo e dati sensibili. È chiaro dunque che bisogna proteggerlo in maniera attiva e costante.
Maggiore vulnerabilità agli attacchi online
Quando si è connessi dalla propria abitazione a Internet, con una buona VPN, generalmente gli attacchi online non sono un problema. Tuttavia questi iniziano a essere una minaccia tangibile quando si usufruisce di connessioni WiFi non sicure.
Con questo facciamo riferimento a tutte quelle connessioni WiFi che potete trovare al di fuori della vostra abitazione. Vi sarà sicuramente capitato di collegarvi al WiFi in aeroporto, a quello dell’albergo, del centro commerciale o di un bar. Questi sono proprio i luoghi più pericolosi poiché monitorati anche da malintenzionati.
Se anche utilizzate una VPN, se non attivate la funzione kill switch il rischio esposizione IP è molto alto. Per questo è consigliabile utilizzare tale funzione in ogni frangente, non solo in ambito casalingo ma soprattutto quando siete al di fuori.
Mettere a repentaglio la privacy mentre si usano i torrent
Tutte le VPN per torrenting devono avere un ottimo kill switch. L’esposizione dell’IP mentre si scarica con software come uTorrent o qBittorrent può portare a esiti spiacevoli. Fermo restando che non bisogna sfruttare una VPN per scaricare materiale illegale o coperto da copyright, gli utenti preferiscono avere privacy in tal senso.
Se scaricate tramite torrent senza VPN, il vostro gestore Internet può vedere tutto ciò che fate. In aggiunta, l’IP può essere visto in chiaro dagli altri utenti che stanno scaricando lo stesso file. Sicuramente una situazione tutt’altro che idilliaca per la privacy. Nel primo caso, il gestore può sospettare stiate scaricando materiale coperto da copyright, aprendo una segnalazione a vostro danno. Questo, naturalmente, anche se non state compiendo nulla di illegale.
Nel secondo caso, potreste essere vittima di attacchi da parte di criminali informatici che avrebbero tutte le informazioni necessarie a partire dall’IP. Qualora usiate una VPN, allora la situazione migliora. Tuttavia, se non attivate il kill switch e dovesse esserci una disconnessione dal server, vi ritrovereste nuovamente esposti mentre scaricate.
Le migliori VPN con kill switch: le nostre tre preferite
Prima di passare alla conclusione della nostra guida sui kill switch delle VPN, vogliamo segnalarvi alcuni gestori. In questo frangente, prendiamo in esame quelli che, a nostro parere, sono i migliori servizi con questa funzione. Si tratta di gestori con una lunga esperienza, particolarmente apprezzati ed efficienti.
1. ExpressVPN
Il primo gestore non può che essere ExpressVPN, conosciuta non solo come la VPN più veloce ma anche per il suo Network Lock. Questo termine non indica altro che un kill switch. Qualora attivato dalle impostazioni, blocca il traffico Internet se la VPN si disconnette inavvertitamente.
Nella nostra lunga esperienza e analisi di ExpressVPN, non abbiamo quasi mai avuto disconnessioni casuali. Tuttavia, qualora dovessero esserci problemi, il kill switch entra immediatamente in funzione. ExpressVPN non ha un kill switch per app, tuttavia offre un’altra ottima opzione.
Permette infatti di accedere ai dispositivi sulla rete locale anche qualora la connessione a Internet viene bloccata. Potrete quindi continuare a usare stampanti o server in locale. Un dettaglio sicuramente interessante.
La funzione Network Lock è presente su tutte le piattaforme tranne iOS, un piccolo dettaglio da tenere a mente. Utilizzando il pulsante in basso potete ottenere uno sconto sul piano annuale. Pagando così il 49% in meno e ottenendo ben 3 mesi gratis. Trattandosi di una delle VPN più affidabili dal 2024, ExpressVPN vale la pena di essere provato. Qualora non siate soddisfatti, infine, potete richiedere un rimborso completo entro 30 giorni dall’abbonamento.
Al di là del kill switch eccellente, ExpressVPN è un ottimo gestore a tutto tondo. Dispone di oltre 3.000 server in 94 paesi in tutto il mondo. Le sue funzioni di sicurezza sono tre le migliori che possiate trovare, con protezione da esposizione IP e DNS. Non manca naturalmente la cifratura di livello militare AES 256-bit e una politica no-log veritiera.
Quest’ultima è stata attentamente verificata da compagnie di terze parti. Fattore che ci porta a consigliare caldamente il gestore con sede nelle Isole Vergini Britanniche. Persino dal punto di vista dello streaming è una VPN affidabile. Sblocca tantissime piattaforme e siti differenti, per accedere a contenuti di ogni tipo.
2. CyberGhost
Se ExpressVPN vi sembra un po’ troppo costoso, allora CyberGhost potrebbe essere esattamente il gestore che fa per voi. Questa VPN ha infatti un prezzo estremamente accessibile e rientra tra le Virtual Private Network che consideriamo economiche ed efficienti.
La sicurezza non viene presa alla leggera nonostante il prezzo concorrenziale. Tra le tante funzioni che permettono di gestire la propria privacy ci sono la protezione da esposizione DNS e un ad blocker. Il kill switch blocca in maniera immediata qualsiasi collegamento, stroncando sul nascere potenziali problemi. Dai nostri test con CyberGhost tale evenienza è rara ma sapere di essere al sicuro garantisce una certa tranquillità.
Con il pulsante in basso potete ottenere uno sconto notevole. L’abbonamento di due anni avrà così un prezzo di poco superiore ai due euro mensili. Inoltre avrete 45 giorni di tempo per chiedere un rimborso, permettendovi di provare CyberGhost praticamente gratis.
CyberGhost dispone anche di una rete server imponente. Parliamo infatti di oltre 9.200 server in oltre 91 paesi. Tra questi troviamo anche server dedicati. Per esempio ci sono quelli pensati per sbloccare piattaforme di streaming, quelli per il torrenting e anche i Server Senza Spie. Questi ultimi sono gestiti direttamente dalla compagnia e offrono un livello di sicurezza aggiuntivo.
Trattandosi di un gestore con sede legale in Romania, può garantire una politica sulla privacy idonea. Ciò significa che le affermazioni no-log sono veritiere e confermate anche da compagnie esterne. Per non parlare dei report di trasparenza che CyberGhost pubblica costantemente sul sito ufficiale.
Insomma, difficilmente resterete insoddisfatti dalle prestazioni di questa VPN. L’unica pecca è rappresentata dalla mancanza di supporto in Cina. Infatti non potrete utilizzare questo gestore per superare il firewall cinese. Una notizia che potrebbe scoraggiare gli utenti italiani che vivono o si trovano in vacanza in Cina.
3. NordVPN
Infine, il terzo gestore che consigliamo per il suo kill switch è NordVPN. Ne abbiamo già parlato anche durante la nostra guida, ma ripetiamo in questo caso le differenze. NordVPN dispone di un kill switch che rientra in una categoria diversa rispetto a quelli di ExpressVPN e CyberGhost. Quando attivo, infatti, non consente di andare online se non tramite un server NordVPN.
In questo modo, il kill switch si assicura che non vi sia alcun tipo di esposizione dell’IP, nemmeno accidentale. Per alcuni potrebbe trattarsi di un sistema particolarmente restrittivo ma, tutto sommato, potrebbe rivelarsi in alcuni casi persino più efficiente. D’altronde, per accedere a Internet in maniera normale basta disattivarlo.
In aggiunta, NordVPN ha anche il kill switch per app. Permette infatti di inserire in una lista di applicazioni tutte quelle che devono essere escluse dalla lista di blocco del kill switch. Potete quindi inserire piattaforme per streaming, siti Web e così via.
Questo gestore non ha bisogno di molte introduzioni e tanti utenti conoscono bene la sua attenzione alla sicurezza. La quantità di server è notevole, sebbene non ampia come CyberGhost. Parliamo di circa 5.500 server in più di 60 paesi. La copertura prevede tutte le posizioni più ricercate e i server sono tutti adibiti allo streaming.
Per chi volesse server dedicati, ci sono quelli per il P2P ma anche i Server Offuscati e Doppia VPN. I primi servono per collegarsi da paesi con censura, come la Cina e gli Emirati. I secondi, invece, passando attraverso due nodi, raddoppiano la cifratura per una sicurezza più elevata.
NordVPN ha l’unico svantaggio di un prezzo maggiorato dall’IVA in Italia. Tuttavia, nonostante ciò, l’abbonamento resta comunque accessibile a un prezzo conveniente. Tutto ciò che dovete fare è utilizzare il nostro pulsante per ottenere la tariffa migliore.
Conclusioni
Ora che avete maggiori informazioni su cosa sia un kill switch e come funzioni, siamo certi che valuterete solo VPN che dispongono di tale strumento di protezione. Abbiamo infatti visto cosa comporti l’uso di una VPN senza kill switch. Se normalmente si tratta di un buon sistema protettivo, qualora dovesse venir meno la connessione al server, potreste rivelare il vostro IP.
Attivare il kill switch è quindi una delle soluzioni essenziali per essere sempre protetti e non avere problemi di sorta. Generalmente, utilizzando le VPN premium indicate, non avrete problemi di disconnessione nella maggior parte dei casi. Tuttavia, può indubbiamente capitare una disconnessione accidentale. In questi frangenti è dunque meglio non rischiare e permettere al kill switch di entrare immediatamente in funzione.
Per questo, non possiamo far altro che consigliare di attivarlo sempre. Prendetevi cinque minuti di tempo per trovare la funzione tra le impostazioni del vostro gestore VPN e non ve ne pentirete. I migliori servizi sono garantiti da ExpressVPN, CyberGhost e NordVPN. Il loro kill switch, che abbiamo personalmente testato, è efficiente ed entra immediatamente in azione.