Per gli utenti che navigano su Internet da almeno qualche decennio, il nome Kaspersky non sarà sicuramente nuovo. Era infatti uno dei software antivirus più popolari nei primi anni 2000. Si affermò rapidamente nel settore, grazie a buone prestazioni e un’applicazione non troppo invasiva o pesante. Oggigiorno, il brand ha deciso di spostarsi anche in altri settori della sicurezza digitale. Per questo ci ritroviamo a scrivere la recensione Kaspersky VPN.
Tra le promesse del servizio c’è innanzitutto un prezzo conveniente. A cui poi, stando naturalmente alle parole della compagnia, ci si può aspettare di più. Come per esempio una buona politica sulla privacy, una sicurezza a tutto tondo, velocità e protezione online. Insomma, si presenta come una delle migliori VPN che possiate scegliere. Ma sarà davvero così?
In questo frangente metteremo alla prova tutte le affermazioni del gestore. Stabiliremo tramite i nostri test accurati se quanto proposto sia davvero reale. Come sempre, partiremo dall’analisi dell’applicazione per Windows, passando poi alla compatibilità e molti altri aspetti. Troverete analisi delle capacità di sblocco delle piattaforme streaming. Ma passeremo al setaccio persino la politica sulla privacy.
Al termine della recensione Kaspersky VPN avrete un’idea più chiara del servizio. Potrete così decidere in tutta sicurezza se optare per questa VPN o sceglierne un’altra. Scopriamo ora se il servizio sia davvero così unico come dice di essere!
Le 3 migliori alternative a Kaspersky VPN :
6300 server
111 paesi coperti
30 giorni garanzia di rimborso
10 connessioni simultanee
9.8 /10
3000 server
105 paesi coperti
30 giorni garanzia di rimborso
8 connessioni simultanee
9.4 /10
12000 server
100 paesi coperti
45 giorni garanzia di rimborso
7 connessioni simultanee
9.2 /10
Vantaggi e svantaggi di Kaspersky VPN
Vantaggi
- Ha un costo contenuto
- Buone capacità di sblocco
Svantaggi
- Politica sulla privacy non certificata
- Salva alcuni dati importanti
- Solo 5 connessioni simultanee
- Supporto dispositivi carente
Recensione Kaspersky VPN: usabilità e supporto dispositivi
Per partire con la recensione Kaspersky VPN, iniziamo sempre dall’analisi dell’applicazione. Questo è infatti l’elemento principale con cui gli utenti si ritrovano a interagire. Deve quindi essere di semplice utilizzo, ma anche ricca di funzionalità facilmente accessibili.
Purtroppo molte VPN hanno un supporto dispositivi carente. Recentemente abbiamo analizzato Avast Secureline VPN, un gestore che ha deluso sotto questo punto di vista.
Per Kaspersky VPN sarà lo stesso? Purtroppo, dobbiamo subito dirvi che questa Virtual Private Network è compatibile con solo quattro sistemi operativi. Nello specifico: Windows, macOS, iOS e Android. Certo, si tratta dei più popolari, ma sono tagliati fuori tutti gli utenti che hanno distro Linux. Per non parlare di chi ha Smart TV non Android, o chi cerca una VPN per Amazon Firestick.
Con un abbonamento, inoltre, si hanno a disposizione 5 connessioni simultanee. Non pessimo, sia chiaro, ma si potrebbe fare di meglio. Soprattutto se pensiamo che la concorrenza, come NordVPN, ne offre dieci con un abbonamento. Persino la VPN più economica come CyberGhost ne offre sette, mentre altre come Surfshark addirittura garantiscono connessioni illimitate.
Applicazione desktop e app mobile
L’applicazione si presenta in maniera molto minimale. Questo può essere naturalmente un vantaggio, poiché si rivela di facile lettura. Proprio come il suo antivirus, Kaspersky cerca di rendere l’esperienza utente intuitiva.
Potete dare un’occhiata a come appare il client su Windows dall’immagine in basso.
Dalle impostazioni è possibile scegliere il tema, quindi optando per quello chiaro o scuro, a seconda delle preferenze. Un semplice fattore di estetica ma che, solitamente, apprezziamo quando presente. Al centro della schermata principale, trovate un pulsante per la connessione immediata a un server.
Generalmente, questo è indicato in basso a sinistra, quindi per cambiare dovrete selezionare proprio quell’area. Vi ritroverete davanti una lista di server in ordine alfabetico. Potete effettuare una ricerca mirata o selezionare anche i server dedicati. Come per esempio quelli per streaming e torrenting.
Sul lato sinistro dell’app troviamo diverse icone. Quella che ci interessa di più è senz’altro l’icona a forma di ingranaggio. Tramite questa accederete alle impostazioni dell’app. C’è da dire che sono davvero minime. Quindi potrete selezionare alcuni strumenti di base come il Kill switch, lo split tunneling e naturalmente scegliere il protocollo di connessione.
L’applicazione è sostanzialmente tutta qui e, su mobile l’app è praticamente uguale. Trovate infatti un pulsante centrale con la possibilità di scegliere i server selezionando il pulsante in basso. Ciò rende possibile installare la VPN su tutti i vostri dispositivi, ricordando che potete usarne un massimo di cinque contemporaneamente con un solo abbonamento.
App per TV e gaming
Ci sono molti utenti che vogliono usare la propria VPN su una Smart TV. Questa operazione, solitamente, serve a sbloccare contenuti di piattaforme streaming. Con i gestori che abbiamo già citato come NordVPN o ExpressVPN, tale operazione è semplicissima. Il motivo è che offrono app dedicate per questi sistemi operativi. Tuttavia, lo stesso non si può dire di Kaspersky VPN.
Il supporto è limitato, nel senso che su TV con sistema operativo Android è comunque possibile installare l’app ufficiale. Se invece disponete di un TV con qualsiasi altro sistema operativo, o anche il già citato Fire TV, la musica cambia.
Kaspersky VPN non ha un supporto ufficiale per tali piattaforme. Se le avete, quindi, sarete costretti a scegliere un’altra VPN. Soprattutto se usate tali servizi principalmente su TV. Non un buon inizio per questo gestore. Le cose non si mettono meglio nemmeno quando si passa invece all’ambito gaming.
Bisogna dire che, di solito, i servizi VPN non hanno app per console da gioco PlayStation, Xbox o Nintendo. Quindi non è sola nella lista dei gestori che non funzionano su macchine di questo tipo. Il problema, però, è che la concorrenza permette di aggirare l’inghippo. Usando per esempio Smart DNS o ampliare la connessione ai server tramite router.
Kaspersky VPN, invece, non ha né Smart DNS e nemmeno un supporto router ufficiale. Quindi l’unico modo per giocare tramite la VPN è su computer. Ma ne varrà la pena? Di questo parleremo in dettaglio in seguito, nel paragrafo apposito.
Supporto router
Abbiamo già accennato nel paragrafo precedente della recensione Kaspersky VPN che non c’è un supporto router. Ciò è sostanzialmente la verità, soprattutto perché qualsiasi configurazione specifica che vogliate applicare manualmente è un salto nel buio. Solo chi ha una certa esperienza tecnica con porte, IP e modifiche al firmware dei router può sperare di cavarsela.
Non vale la pena cimentarsi, soprattutto perché altri gestori hanno un supporto nativo a molti modelli di router. In alcuni casi, come ExpressVPN, router già configurati sono disponibili per l’acquisto. Elemento che rende l’approccio estremamente più semplice e immediato.
La compatibilità di Kaspersky VPN è al di sotto delle aspettative. Inoltre, dato l’approccio minimalista al supporto dispositivi, non pensiamo che la cosa cambierà a breve.
Kaspersky VPN è sicura? Tutte le funzioni analizzate
Il territorio della sicurezza dovrebbe essere terreno familiare per il gestore. D’altronde, parliamo di un’azienda che è nata proprio come antivirus. Espandendosi poi nel mondo delle VPN solo in tempi recenti. In questa recensione Kaspersky VPN, quindi, dobbiamo scendere in dettaglio per vedere cosa è in grado di offrire all’utenza. Scopriamo subito se tiene fede alla tradizione e presenta funzioni adeguate.
Cifratura 256-bit
Basta dare una rapida occhiata alle informazioni dichiarate da Kaspersky per scoprire il tipo di cifratura utilizzata. Non ci sorprende che, per proteggere i dati degli utenti, venga utilizzata la miglior cifratura possibile. Qualsiasi cosa al di sotto avrebbe senz’altro generato polemiche e reso meno appetibile questo servizio.
Parliamo naturalmente della Advanced Encryption Standard (ovvero AES) da 256-bit. A questa si aggiunge anche il più recente ChaCha20-Poly1305. Possiamo quindi dirci pienamente soddisfatti della scelta di Kaspersky VPN. AES è lo standard oggigiorno e viene utilizzato da altre grandi compagnie e naturalmente governi, enti militari e governativi in tutto il mondo.
Utilizzando questo sistema, non dovrete temere che i vostri dati siano leggibili da hacker. Essendo tutti cifrati, possono essere letti solo da chi possiede le chiavi di cifratura. Qualsiasi sforzo per oltrepassare la sicurezza sarebbe vano, soprattutto perché richiederebbe tempo e risorse da parte dei malintenzionati.
Kill switch
Una funzione che, proprio come la cifratura, è ormai standard per la sicurezza. Il kill switch previene che il proprio IP divenga di dominio pubblico in alcuni casi specifici. Per esempio, perdendo accidentalmente la connessione al server. Lo strumento, se attivato, fa sì che la connessione a Internet si interrompa del tutto.
È estremamente utile quando si usa una VPN quindi consigliamo sempre di sfruttarlo. In linea di massima, questo gestore si è rivelato stabile. Quindi non abbiamo dovuto affidarci al kill switch. Tuttavia, è bene sapere che, in caso qualcosa vada storto, la funzione è lì pronta a proteggerci.
Chiariamo comunque, prima di passare alla prossima funzione, che non è un kill switch specifico. Significa quindi che agisce su tutta la connessione. Tale soluzione, sebbene più drastica, è comunque preferibile al fine di evitare qualsiasi esposizione dell’IP.
Split tunneling
Meno comune, ma comunque interessante quando presente, è lo Split tunneling. Così come suggerisce il nome stesso, è una funzione che divide il traffico. Impostandolo dal menu apposito, potete aggiungere delle esclusioni, ovvero applicazioni che non si collegano mai tramite server VPN e altre che invece lo fanno.
È utile perché, per esempio, non volete collegarvi al sito della vostra banca dall’estero. Oppure su alcuni siti di acquisti online è preferibile usare il proprio negozio regionale rispetto a quello di un altro paese. Talvolta invece è l’esatto opposto.
Tramite lo Split tunneling non dovrete ricordarvi di disattivare la VPN. Basta infatti applicare le esclusioni e potrete lasciare la connessione al server sempre attiva. Una comodità di cui non ci lamentiamo e, nel caso di Kaspersky VPN, funziona anche particolarmente bene.
Smart Protection
Ben lungi dall’essere una funzione dettagliata come per esempio la protezione minacce di NordVPN, questa è senz’altro più blanda. La Smart protection di Kaspersky VPN non è altro che una notifica o azione diretta. Si può attivare dalle impostazioni e vi avviserà di abilitare la VPN quando vi collegate a una rete Wi-Fi non sicura. Scegliendo di abilitarla automaticamente, il sistema farà tutto da sé in questi casi specifici.
Per quanto sia di dubbia utilità, può essere apprezzabile da chi non usa sempre la VPN. Tendendo a dimenticarsi di usarla in spazi pubblici. Pertanto, quando vi trovate fuori casa e state per collegarvi a una rete Wi-Fi di un albergo, dell’aeroporto o luoghi simili, il sistema vi avviserà di passare a una connessione sicura tramite i server di Kaspersky.
Protocolli di sicurezza avanzati
A questo punto della recensione Kaspersky VPN, diamo anche un’occhiata ai protocolli utilizzati. Con un po’ di disappunto, scopriamo che il gestore ne ha solo due: il classico WireGuard e Catapult Hydra. Manca dall’equazione OpenVPN, tuttavia ciò è comprensibile perché il protocollo Catapult Hydra è basato proprio su quest’ultimo, utilizzando però TLS al posto di UDP/TCP.
Per fare il punto della situazione, il migliore tra i due è WireGuard. Offre una buona sicurezza, è ormai divenuto uno standard e non rallenta troppo la connessione. Catapult Hydra potrebbe essere utilizzato solo in alcuni casi specifici. Per esempio quando si cerca di superare la censura di determinati paesi o sbloccare siti con restrizioni particolarmente stringenti.
Che poi questo sia davvero in grado di farlo, è un altro discorso. Vedremo in seguito come si comporta in frangenti specifici. Qualora non sappiate quale scegliere, potete anche impostare il protocollo su Auto. Il sistema sceglierà da sé il protocollo migliore in base al server.
Recensione Kaspersky VPN: test esposizione IP e DNS
Abbiamo testato, come ultimo elemento di sicurezza, la capacità di protezione da esposizione IP e DNS. Ovvero come si comporta la VPN quando siete connessi a un server. Per effettuare il test e verificare che non ci fossero fughe di dati importanti, abbiamo utilizzato tre portali differenti. Il primo test è stato eseguito con IPLeak.net mentre connessi a un server statunitense.
Come potete vedere dall’immagine, vengono captati solo IP provenienti dagli Stati Uniti. Pertanto, il vostro indirizzo originale sembra essere al sicuro.
Il secondo test con DNSLeakTest.com dimostra praticamente la stessa cosa. Anche in questo caso non ci sono state fughe di dati importanti.
Infine, il terzo test eseguito su BrowserLeaks.com conferma quanto detto precedentemente. Insomma, usando Kaspersky VPN non avrete brutte sorprese. Almeno, per quanto concerne l’esposizione del vostro IP a terzi. Tuttavia, non è l’unico elemento di cui bisognerebbe preoccuparsi. A breve, discuteremo infatti della politica sulla privacy del gestore. Preparatevi a notizie meno positive.
Qual è la politica sulla privacy di Kaspersky VPN?
La parte più importante della recensione Kaspersky VPN è senza dubbio quella relativa alla politica sulla privacy. Prima di addentrarci tra le informazioni reperibili sul sito ufficiale e ciò che riguarda l’approccio ai dati degli utenti, vediamo qualche dato importante. Kaspersky VPN fa parte di Kaspersky Lab, un’azienda russa.
La Russia è conosciuta per un alto controllo da parte del governo. Nonché per un elevato grado di censura e un approccio a Internet non completamente libero. Sono molti i siti che vengono infatti bloccati dal governo, impedendone l’accesso da chi risiede nel paese. Uno dei dati importanti da sottolineare è che la Russia è al di fuori dell’alleanza dei 5, 9 e 14 occhi. I paesi che fanno parte di questi ultimi, tra cui Stati Uniti e molti paesi europei, sono ben noti per la raccolta dei dati degli utenti e controllo delle informazioni.
Non c’è molta differenza con ciò che viene fatto in Russia, quindi qualsiasi VPN basata in tali paesi deve essere presa con cautela. I server di Kaspersky VPN sono gestiti da Pango, la compagnia dietro un’altra VPN più o meno famosa: Hotspot Shield. Il parallelo è chiaro quando riprendiamo il discorso dei protocolli. D’altronde, Catapult Hydra è stato proprio sviluppato da Hotspost.
Ma questa vicinanza non è del tutto positiva. Hotspot Shield infatti non è uno dei gestori più sicuri e cristallini che potete scegliere. Come influisce sulla politica sulla privacy di Kaspersky? Sostanzialmente sembra che questo non abbia un risvolto particolarmente negativo. Passiamo quindi al setaccio le informazioni sui dati salvati e quelli che, invece, non vengono salvati.
Quali informazioni non sono salvate?
Dando un’occhiata alla politica indicata sul sito, Kaspersky VPN afferma che l’attività online non è tracciata. Non vengono salvate informazioni come la cronologia o i file salvati, quindi, è di fatto impossibile risalire a chi ha fatto cosa mentre connesso ai server.
In aggiunta, Kaspersky ci tiene a sottolineare che non mostra pubblicità di terze parti nelle sue applicazioni. Ciò non avviene naturalmente se avete un abbonamento, ma nemmeno se usate la versione di prova. Lo stesso non si può dire di gestori come Hola VPN, con sede legale in Israele, paese facente parte dell’alleanza di sorveglianza dei 5 occhi.
Qualsiasi informazioni che potrebbe compromettere la vostra identità non viene salvata da Kaspersky VPN. Tuttavia, questo non significa che sia propriamente una VPN no-log. Nel paragrafo successivo, vedremo che cosa comporta e quali sono, invece, i dati salvati.
Quali informazioni vengono salvate?
Il servizio russo non salva il vostro indirizzo IP quando la sessione di connessione termine. Ma bisogna chiarire che l’indirizzo è salvato quando vi collegate al server e per la durata della connessione. Solo al termine di quest’ultima, l’IP è cancellato.
Tale approccio è estremamente problematico. La connessione al server può essere compromessa durante la sessione. Qualora ciò dovesse accadere, gli hacker avrebbero libero accesso al vostro IP. Approfittando quindi della vulnerabilità. Non è una situazione in cui si trova spesso, però se in linea teorica può accadere, allora è un grosso problema.
Cerchiamo sempre di consigliare VPN che non salvano mai, in nessuna situazione, il vostro IP. Questo è l’unico approccio che vogliamo vedere quando analizziamo un servizio che dovrebbe garantire il massimo anonimato online.
Le altre informazioni che vengono salvate sono log tecnici per la risoluzione di problemi. Potrebbe sembrare logico e normale, ma non se include, come appare evidente dalla politica, anche i timestamp delle connessioni, l’ID della sessione, quello del server, del dispositivo utilizzato e così via.
Tutti i dati delle statistiche VPN che vengono registrati, restano sui loro server per un anno. Un periodo assolutamente eccessivo per la risoluzione di problemi. Che porta, quindi, anche a una poca fiducia nei confronti dell’azienda.
Per chiudere, Kaspersky VPN non ha alcuna certificazione esterna da parte di compagnie di terze parti. Quindi la politica sulla privacy non è stata verificata e approvata. Non possiamo sapere, di fatto, quali delle affermazioni siano vere e quali no. Se ci tenete alla vostra privacy, potrebbe essere meglio stare alla larga da Kaspersky VPN e optare per altri gestori. Tra i più sicuri rientrano NordVPN o ExpressVPN. Opzioni molto più adeguate per chi ha a cuore la privacy e la propria sicurezza.
Non consigliamo a caso queste VPN. Dispongono infatti di certificazioni esterne che hanno verificato la loro privacy. Potete dare un’occhiata al confronto ExpressVPN contro NordVPN e scoprire tutti i dettagli in merito ai due servizi.
Recensione Kaspersky VPN: test piattaforme streaming
Abbiamo effettuato diversi test per verificare se Kaspersky VPN potesse essere o meno in grado di sbloccare piattaforme streaming. D’altronde, questo è uno degli elementi principali che convincono gli utenti a scegliere un gestore VPN.
Oltre ai server classici, il servizio dispone di server dedicati esclusivamente per lo streaming. È possibile quindi scegliere quelli dedicati a Netflix, RaiPlay, Disney+ e anche BBC iPlayer. Selezionandone uno dalla lista, ci si connette dopo pochi secondi e poi diventa possibile, almeno teoricamente, accedere ai contenuti precedentemente bloccati.
Abbiamo testato sia i server normali, sia quelli per lo streaming e siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalle capacità di sblocco del gestore. Infatti, in entrambe le situazioni abbiamo avuto accesso, senza problemi, a Netflix Giappone. Ma anche a Netflix USA e tutti gli altri cataloghi che abbiamo deciso di provare.
Abbiamo poi fatto un altro tentativo, cercando di sbloccare BBC iPlayer con un server del Regno Unito. Sia quello classico, sia quello dedicato non hanno fatto una piega. Nella maggior parte dei casi, siamo riusciti a vedere i contenuti a una buona qualità. Tuttavia, c’è bisogno di dire che quando siamo andati su server particolarmente lontani dalla nostra posizione, i tempi di attesa si sono allungati.
Sia per quanto riguarda il caricamento stesso del contenuto, sia per quanto riguarda i buffering intermedi. Come vedremo a breve, la velocità di Kaspersky VPN può essere molto altalenante e dipendente dai server scelti.
In definitiva, però, siamo comunque soddisfatti del risultato. Esistono VPN premium particolarmente costose che non riescono ad avere lo stesso successo di Kaspersky Secure Connection. Questo è senz’altro un punto a favore.
Test della velocità: prestazioni e risultati di Kaspersky VPN
Nella recensione Kaspersky VPN non può mancare la comparazione della velocità rispetto alla connessione base. Per eseguire questo test usiamo come sempre SpeedTest.net, portale che permette di verificare tutti i dati in merito alla connessione. Ci siamo collegati a diversi server in giro per il mondo e potete trovare i risultati in basso. Prima, però, vi invitiamo a dare un’occhiata alla velocità base della nostra connessione Internet:
Il primo server a cui ci siamo connessi è stato quello nel Regno Unito. Vediamo subito i risultati.
Una posizione abbastanza vicina alla nostra. Restando in ambito europeo, abbiamo ottenuto come ci aspettavamo una velocità di poco inferiore a quella che abbiamo solitamente. Unico neo, il ping particolarmente elevato. Una costante, questa, che vedremo anche mentre collegati agli altri server.
Il secondo è stato il server statunitense. La sorpresa qui è stata la velocità sostenuta. Pur essendo un server lontano, ha restituito ottima velocità, con un ping meno entusiasmante.
Abbiamo poi eseguito un test con il server giapponese. Qui la velocità è crollata molto e anche il ping ha subito una ulteriore impennata. Vedere contenuti in questo caso è senz’altro meno scattante. Resta comunque la possibilità di usare la VPN per lo streaming.
Concludiamo con un server australiano, dove la situazione è simile a quella giapponese. Tirando le somme sulal velocità di Kaspersky VPN, ci troviamo di fronte a un servizio in grado di raggiungere ottimi risultati. Piagati, però, da un ping eccessivamente elevato. Una mezza vittoria, quindi.
Kaspersky VPN è buona per il gaming?
Quando parliamo di gaming dobbiamo necessariamente dividere le piattaforme. Esistono le console, come quelle di PlayStation, Xbox e Nintendo, e poi c’è il PC. Sulle console, generalmente le VPN non sono compatibili, a meno che queste non abbiano Smart DNS o supporto router. Dal momento che abbiamo già visto nella recensione Kaspersky VPN che non è questo il caso, resta la piattaforma PC.
Dunque, provando Kaspersky VPN per delle sessioni di gaming su PC, non abbiamo riscontrato grossi problemi. Tuttavia, è stato necessario scegliere sempre server molto vicini alla propria posizione fisica. Se vi trovate in Italia, per esempio, e volete risultati accettabili, dovrete scegliere server locali o in Europa.
Il ping si è rivelato sempre un po’ troppo alto. Questo vuol dire che, in giochi dove è necessaria una certa reattività, potreste incontrare lag occasionale. Sconsigliamo vivamente l’uso di server lontani. Il lag aumenta esponenzialmente e anche la velocità si riduce, rendendo quindi il gaming un’esperienza tutt’altro che soddisfacente.
Kaspersky VPN, infine, non è adatta al cloud gaming. La mole di dati che deve essere scambiata con i server specifici è di gran lunga superiore a quella di un gioco multiplayer. Pertanto, in questo caso, potreste avere risultati degni di nota solo con un gestore come NordVPN.
Posso usare Kaspersky VPN per il torrenting?
Per rispondere in maniera breve a questa domanda: sì, Kaspersky VPN può essere usata per il torrenting. Disponendo di server dedicati per il P2P in oltre 90 posizioni, potete sceglierli per scaricare file.
Il nostro tentativo di scaricare una distro Linux è andato a buon fine. Il download inizia velocemente e viene portato a termine in pochissimo tempo. Potrebbero esserci delle riduzioni di velocità, molto dipende dal server che sceglierete per eseguire il download. Quando parliamo di VPN per torrenting, consigliamo sempre di usare server più vicini alla propria posizione fisica.
Fortunatamente, Kaspersky VPN ne ha di ottimizzati in Europa, la posizione migliore per gli utenti italiani. Qualora siate in viaggio, però, non temete. Ci sono server disponibili per il torrenting anche in Asia, Africa, Australia e naturalmente Stati Uniti.
Recensione Kaspersky VPN: funziona in Cina e paesi con censura?
Superare la censura di alcuni paesi è davvero complesso. Infatti, non tutte le VPN ci riescono. Le restrizioni applicate in Cina dal firewall governativo sono tra le più stringenti che possiate trovare. Queste bloccano qualsiasi servizio di Google, ma anche social media e servizi VoIP.
Sono molti i residenti quindi che usano alcune VPN quotidianamente per aggirare tali blocchi. Le VPN infatti non sono illegali nel paese e possono essere usate. A patto, naturalmente, che superino il firewall. In caso contrario sarebbero sostanzialmente inutili. Ma Kaspersky VPN come se la cava in questo frangente?
Abbiamo fatto in modo che collaboratori locali potessero provare il gestore. Il risultato è che, nonostante abbiano utilizzato il protocollo Catapult Hydra, i risultati non si sono palesati. Questo protocollo dovrebbe essere quello più indicato per aggirare i blocchi. Essendo basato su OpenVPN e strutturato in modo tale da superare la censura, pensavamo fosse più efficiente.
Ci sono state alcune situazioni in cui ha funzionato per qualche minuto. Tuttavia le connessioni sono state poi identificate e non riuscivano più a superare i blocchi imposti. Abbiamo avuto più successo in altri paesi, come la Turchia e la Russia.
Se vivete in Cina o vi trovate spesso in loco e volete una VPN sempre funzionante, non possiamo che consigliarvi NordVPN. Quest’ultimo servizio dispone infatti di server offuscati dedicati esclusivamente all’operazione. Il funzionamento è molto più affidabile e non dovrete lasciare che la fortuna decreti la vostra possibilità di connessione.
Quanto è grande la rete server di Kaspersky VPN
Ci accingiamo alla conclusione della recensione Kaspersky VPN e, prima di tirare le somme, dobbiamo ancora vedere alcuni dettagli importanti. In questo caso, parliamo di server e posizioni. Solitamente un numero elevato di server in quante più posizioni possibile è un fattore di pregio.
Kaspersky offre oltre 2.000 server in più di 100 posizioni. Non sarà all’altezza di CyberGhost e i suoi 11.000 server, tuttavia li abbiamo trovati comunque adeguati. Ricordiamo infatti che Kaspersky ha anche server dedicati al torrenting e allo streaming, quindi garantisce una buona copertura. Qualsiasi sia l’attività che volete eseguire online, i server vi aiuteranno a svolgerla.
La distribuzione degli stessi è concentrata principalmente negli Stati Uniti, Europa e parte dell’Asia (Corea del Sud, Giappone, Tailandia e Hong Kong). Con alcune opzioni, sebbene poche, in America del Sud, Africa e Australia. Vedendo il costo del servizio, di cui parleremo a breve, è un’offerta tutto sommato accettabile.
Se invece volete molti più server a disposizione, dovrete necessariamente scegliere un altro gestore. Quello con il numero maggiore è senza dubbio CyberGhost, ma anche NordVPN ha una selezione ampia, circa tre volte superiore a quella di Kaspersky VPN.
Assistenza clienti: come contattare Kaspersky VPN?
La prossima fase della recensione Kaspersky VPN ci vede alle prese con l’assistenza clienti. Le nostre aspettative sono state sicuramente sovvertite. Pensavamo che questa non fosse all’altezza della situazione, d’altronde capita spesso con i servizi VPN.
Invece, dando un’occhiata alla pagina del supporto, abbiamo visto che questo è disponibile in italiano. C’è una corposa pagina con domande frequenti, che permettono di risolvere facilmente i problemi più comuni. Scorrendo verso il basso, invece, ci sono metodi di contatto aggiuntivi.
Troviamo sia la possibilità di contattare l’assistenza tramite telefono, sia la più comoda chat con un esperto. Se scegliete di comunicare in italiano, dovrete rispettare gli orari di ufficio. Quindi l’assistenza sarà disponibile esclusivamente dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 18:00. Non si tratta di assistenza 24/7 quindi.
Cambiando lingua e utilizzando invece l’inglese, le cose cambiano. Potete interagire con la chat in qualsiasi momento, 24/7, naturalmente in inglese. A ciò si aggiunge anche la possibilità di inviare una e-mail, mezzo di comunicazione non incluso nel portale italiano.
I tempi di attesa per la chat possono variare. Si va da un minimo di due o tre minuti, fino a oltre sei. A prescindere dall’attesa, comunque, l’assistenza esiste ed è facilmente contattabile. Quindi possiamo ritenerci almeno soddisfatti da tale approccio.
Prezzo Kaspersky VPN: quanto costa?
Ma dopo aver visto tutto ciò che c’era da sapere sulle funzionalità del gestore, cosa resta? Naturalmente, è arrivato il momento di parlare del prezzo nella recensione Kaspersky VPN. Per capire, in ultima analisi, se conviene o meno acquistare un abbonamento.
Il gestore semplifica la vita agli utenti, fornendo sostanzialmente un solo abbonamento. Questo dà diritto all’uso di cinque dispositivi contemporaneamente e ha validità annuale. Il costo iniziale di questo abbonamento è di 26,99€. Dopo il primo anno, il prezzo aumenta a 45,99€.
Uno dei vantaggi è la possibilità di cancellare il proprio abbonamento manualmente. Tramite una procedura guidata, è possibile eliminare il rinnovo automatico. Si tratta senza dubbio di un gestore molto economico, soprattutto se siete utenti che si abbonano per la prima volta. Se facciamo però una comparazione con altri servizi, possiamo trovare alternative migliori.
Banalmente, CyberGhost e Surfshark sono VPN economiche e hanno prestazioni superiori. Entrambi hanno dei piani biennali dal costo di circa 2€ mensili. Il prezzo è solo leggermente superiore a Kaspersky VPN ma garantiscono risultati migliori. Sia per quanto riguarda lo streaming, ma naturalmente anche il torrenting. Tutto con supporto esteso a molti altri dispositivi.
Metodi di pagamento disponibili
Tra i metodi di pagamento accettati da Kaspersky VPN abbiamo delle soluzioni classiche. Forse un po’ troppo, potete infatti scegliere solo pagamento tramite carta di credito/debito o bonifico bancario. Non ci saremmo aspettati il pagamento tramite criptovalute, ma non è presente nemmeno il pagamento tramite PayPal. Cosa che, in ultima analisi, limita enormemente le possibilità di pagamento da parte degli utenti.
Come ottenere un rimborso con Kaspersky?
Il gestore offre un periodo di rimborso di 30 giorni. Durante questo periodo è possibile chiedere la cancellazione dell’abbonamento e riavere tutto l’importo speso indietro. Ottenerlo è semplice, basta infatti contattare l’assistenza clienti tramite il sito. Come abbiamo visto, le attese non sono eccessive e avete diversi modi per contattare il supporto.
Attenzione solo agli orari lavorativi del supporto italiano. Ricordiamo che potete contattarli solo dal lunedì al venerdì in orario di ufficio. Calcolate bene quindi i tempi qualora non vogliate vedervi negato il vostro diritto al rimborso.
Cosa non ci è piaciuto di Kaspersky VPN
Siamo quasi giunti alla fine della recensione Kaspersky VPN. Sebbene non sia uno dei peggiori gestori che abbiamo analizzato, non è nemmeno tra i migliori. Ci sono quindi delle cose che non ci sono particolarmente piaciute. La prima e più importante è senza dubbio la politica sulla privacy. Il gestore salva un bel po’ di informazioni sui propri utenti.
I dati salvati includono i timestamp, i codici identificativi del dispositivi collegato al server e persino l’IP. Sebbene quest’ultimo sia presente sui server solo durante la vostra connessione, è comunque un approccio tutt’altro che anonimo. Infine non c’è un supporto dispositivi adeguato, mancano infatti alcuni sistemi operativi come Linux o apparecchi come Firestick TV.
Le cinque connessioni simultanee sono al di sotto della media, persino CyberGhost che ha un costo inferiore ne offre 7. Mentre Surfshark, altrettanto economico come servizio, ne offre di illimitati. Kaspersky ha anche fallito il test di connessione in Cina, rivelandosi incapace di superare i blocchi del paese.
Come è recensita online Kaspersky VPN?
Cosa ne pensano online di Kaspersky VPN? Abbiamo dato un’occhiata alle recensioni degli utenti su Trustpilot per scoprire cosa ne pensassero della compagnia. Sull’aggreggatore, la compagnia ha delle buone recensioni. Ha un punteggio di 4 stelle su 5 con circa l’80% di recensioni a cinque e quattro stelle. Segno che, comunque, l’azienda gode di una certa popolarità.
Bisogna però ricordare che non c’è una pagina relativa esclusivamente al servizio VPN di Kaspersky. Queste recensioni quindi fanno riferimento a tutti i servizi di cybersecurity offerti. Vedendo invece il Google Play Store, l’app specifica di Kaspersky VPN ha ben 4,4 stelle su 5. Le recensioni lasciate sono oltre 50.000.
Su App Store, per i dispositivi iOS, l’applicazione ha un punteggio di 4,7 stelle su 5. Un indice di gradimento ancor superiore mutuato da oltre 7.000 recensioni. Insomma, da quel che possiamo vedere, gli utenti sono abbastanza soddisfatti di ciò che Kaspersky offre. Le uniche lamentele che gli utenti sembrano presentare sono relative alla bassa velocità e qualche rara disconnessione.
Conclusione: una VPN accessibile, ma con problemi di privacy
La domanda finale a cui vogliamo rispondere è: Kaspersky VPN vale la spesa? La risposta, probabilmente, l’avrete già capita dalle nostre parole. Sostanzialmente è un no. Ha qualche freccia al suo arco, questo è innegabile.
Non ci siamo trovati male con lo streaming, offre server per il torrenting e ha strumenti di sicurezza. Dispone di due protocolli validi, come WireGuard e Catapult Hydra, e ha anche un prezzo non particolarmente elevato.
Tutti elementi che potrebbero configurare il servizio come una scelta interessante. Il risvolto della medaglia, però, è meno luccicante. Il servizio ha sede in Russia, quindi ci sono degli elementi legati alla privacy e all’anonimato avvolti dal mistero. Le pratiche di logging sono solo all’apparenza votate alla protezione dell’utente. Dal momento che Kaspersky VPN non ha nessuna certificazione esterna, è difficile stabilire quanto affermato nella politica sulla privacy sia veritiero.
A questo punto quindi viene da chiedersi, se non Kaspersky VPN, quale servizio scegliere? Ci sono delle alternative che potremmo definire valide? Senz’altro, le alternative ci sono e sono infinitamente migliori. Per chi vuole una VPN in grado di fare letteralmente tutto e farlo bene, c’è NordVPN.
Ci rendiamo conto però che il prezzo potrebbe essere superiore, creando problemi a chi ha restrizioni di budget. Ma per utenti che vogliono un servizio economico esistono le alternative. I già citati CyberGhost e Surfshark hanno dei costi bassi e svolgono tutte le attività di Kaspersky VPN in maniera più efficiente. Per non parlare poi delle loro politiche sulla privacy cristalline e certificate da enti di terze parti.
Ora che conoscete le alternative, non ci sono davvero scuse. Kaspersky VPN non è la migliore sul mercato. Potrebbe andarvi bene solo nel caso in cui il fattore privacy non vi disturbi. Ma in fondo, perché rischiare?