Il fulcro principale dell’esperienza del brand Brave ruota attorno al suo browser Web. Il nome potrebbe non essere noto ai più, soprattutto per la concorrenza di grandi nomi. Google con Chrome e Microsoft con Edge, nello specifico, hanno fagocitato il settore dei browser. Non è strano quindi che non si tratti di un software particolarmente conosciuto. Tuttavia, non è l’unico servizio offerto da Brave, non a caso siete sulla pagina della nostra recensione Brave VPN.
In sostanza, Brave dispone anche di uno strumento Virtual Private Network. Pertanto, non potevamo esimerci dall’analizzarlo. Si tratta di un nuovo prodotto, che è apparso su questo segmento di mercato da breve tempo. Ciononostante vogliamo comunque cercare di capire se valga la spesa, poiché è comunque un gestore a pagamento.
Differenziandosi da alcuni concorrenti che potrebbero sembrare simili, come per esempio Opera VPN. Il fatto che sia una Virtual Private Network a pagamento ci ha senz’altro intrigato. Portando a chiederci cosa potesse mai offrire di più rispetto a quest’ultima. Le aspettative sono già molto alte, e questo potrebbe non essere esattamente un bene per il gestore.
Tenendo conto di tutti questi elementi, quindi, non perdiamo altro tempo e immergiamoci subito nell’analisi dettagliata di Brave VPN.
Le 3 migliori alternative a Brave VPN :
6300 server
111 paesi coperti
30 giorni garanzia di rimborso
10 connessioni simultanee
9.8 /10
3000 server
105 paesi coperti
30 giorni garanzia di rimborso
8 connessioni simultanee
9.4 /10
12000 server
100 paesi coperti
45 giorni garanzia di rimborso
7 connessioni simultanee
9.2 /10
Recensione Brave VPN: usabilità e supporto dispositivi
Iniziamo la recensione Brave VPN con le informazioni essenziali sul supporto dispositivi. Banalmente, dove è possibile installare il client che funge da ponte per collegarsi ai server della compagnia. A tal proposito dobbiamo chiarire che Brave VPN è parte integrante del browser stesso. Quindi è compatibile con tutti i dispositivi dove potete installarlo:
- Windows
- macOS
- iOS
- Android
Sottolineiamo che, sebbene il browser Brave sia compatibile con Linux, non l’abbiamo inserito in questa lista. Il motivo è semplice, la funzione VPN non è disponibile su questo sistema operativo. Ci troviamo quindi con una compatibilità davvero basilare.
Con un abbonamento, inoltre, avrete la possibilità di collegarvi con un massimo di 5 dispositivi contemporaneamente. Non esattamente un numero elevato, se consideriamo che la concorrenza fa di meglio.
Non c’è bisogno di scomodare NordVPN con i suoi 10 collegamenti simultanei o addirittura Surfshark con quelli illimitati. Basta prendere VPN dal costo contenuto come ExpressVPN o persino CyberGhost, entrambe in grado di offrire rispettivamente 8 e 7 collegamenti. Da questo punto di vista, quindi, Brave VPN non ci ha impressionato.
Applicazione desktop e app mobile
Parlare di applicazione desktop o app mobile è in questo caso improprio. Infatti, Brave VPN funziona sostanzialmente all’interno del browser omonimo. Quindi più che di app, parliamo di estensione per browser, con l’unica compatibilità il browser Brave. Questo è poi disponibile sui sistemi operativi di cui abbiamo già parlato precedentemente.
Il browser Brave è gratuito da scaricare e utilizzare, mentre invece per accedere alla funzione VPN è necessario pagare l’abbonamento. Ma del prezzo e della sua eventuale convenienza discuteremo alla fine della nostra recensione Brave VPN. Per ora, ci limiteremo a vedere la semplicità di utilizzo.
Dopo aver aperto il browser, bisogna poi cliccare in alto a destra alla voce VPN per accedere alle sue funzionalità. Apparirà una piccola schermata con un pulsante da attivare per collegarsi al server selezionato. La VPN si rivela davvero semplice da usare in tal senso, non troverete troppi pulsanti e quindi è difficile confondersi.
Per scegliere il paese bisogna invece selezionare il pulsante con la bandiera e il nome della posizione. Si aprirà così la lista e potrete cliccare sulle posizioni disponibili.
Cliccando invece sull’icona a forma di ingranaggio, dovremmo tecnicamente accedere alle impostazioni. Sottolineiamo il “tecnicamente” perché in realtà così non è. Utilizzare questo pulsante vi dà nient’altro che tre opzioni: gestisci l’abbonamento, contatta l’assistenza tecnica e informazioni su Brave VPN.
È davvero tutto qui? Sostanzialmente sì e per avere un minimo di funzionalità aggiuntive bisogna andare nelle impostazioni del browser stesso. Non aspettatevi granché, però. Come vedremo a breve Brave VPN non spicca assolutamente per funzionalità e per modifiche apportabili.
Prima di passare al resto della recensione, però, bisogna comunque dar credito a Brave VPN per una cosa. Pur essendo un gestore che funziona all’interno di un browser, l’uso della VPN non è limitato all’interno dello stesso. Potete quindi aprire qualsiasi altra applicazione, persino altri browser, e la connessione VPN sarà estesa anche a queste ultime. Un vantaggio che non era presente, per esempio, con Opera VPN.
App per TV
Sotto questo punto di vista, la situazione non è esattamente delle più elementari. Le migliori VPN disponibili, funzionano su tanti dispositivi differenti. Potete quindi installarle su Nvidia Shield TV, Smart TV prive di SO Android, Firestick TV e molti altri. Tuttavia, Brave VPN non offre questa possibilità.
Come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, supporta dispositivi Android, tuttavia non è una VPN per Android TV. Pur trovandola su Google Play Store, se installata non funziona. Si tratta di un vero peccato perché un browser aggiuntivo con funzionalità VPN sarebbe stato ben gradito su questi dispositivi.
Allo stato attuale bisogna utilizzare due strumenti separati. Come browser su TV dotate di SO Android ci si ritrova quindi a usare il classico Chrome. Mentre come VPN si ha una scelta ampia, da NordVPN a ExpressVPN. Entrambe infatti permettono la visione e lo sblocco di contenuti in streaming. Se vogliamo, il motivo principale per cui un utente si ritrova a installare una VPN sul proprio TV Smart.
Gaming e supporto router
Non sarà una sorpresa che nella recensione Brave VPN venga sottolineato come non vi sia alcun supporto per i videogiocatori. O almeno, per quelli che giocano principalmente su console dei brand PlayStation, Xbox e Nintendo.
Tecnicamente, nessuna VPN è nativamente compatibile con questi dispositivi. Ciononostante, il supporto viene esteso a questi ultimi per vie traverse. Sostanzialmente si può estendere la funzionalità VPN al gaming su console tramite Smart DNS o supporto router. Brave, purtroppo, non ha né l’uno né l’altro.
Ancora una volta ci tocca fare una comparazione con i veri servizi VPN degni di nota. Nello specifico NordVPN, che offre non solo Smart DNS ma anche un impeccabile supporto router. Per far sì che tutti i dispositivi presenti in casa siano completamente protetti dalla rete sicura creata con i suoi server.
Brave VPN è sicura? Tutte le funzioni analizzate
Una delle caratteristiche che molti utenti del browser Brave tengono a sottolineare è la sua differenza rispetto a Chrome. Quest’ultimo salva molti dati degli utenti e non è un mistero. Tuttavia non siamo qui per analizzare il browser della compagnia, ma il suo approccio al mondo delle Virtual Private Network. Pertanto, com’è la situazione con il servizio Brave VPN? Vediamo insieme alcune delle funzioni in merito alla sicurezza.
Crittografia AES 256-bit
Nulla di nuovo sotto questo frangente. Brave VPN utilizza la crittografia AES 256-bit, sfruttata dalla maggior parte dei servizi di questo tipo. Si tratta comunque di una buona notizia: vuol dire che i vostri dati saranno al sicuro da potenziali malintenzionati. Questa cifratura, infatti, è utilizzata anche da governi, enti bancari e persino tra forze militari.
Per un hacker, violarla comporta tempo e risorse, senza la certezza di riuscire nell’impresa. In questa recensione Brave VPN non possiamo quindi far altro che lodare il gestore per aver scelto di adottare tale sistema. Ci sorprende solo che non sia pubblicizzato in maniera più evidente sul sito ufficiale. Abbiamo dovuto scavare a fondo per scoprire che Brave VPN utilizza effettivamente questo tipo di crittografia.
Firewall
Il servizio si chiama, di fatto, Brave Firewall + VPN. Pertanto, gli utenti che scelgono Brave avranno a disposizione anche questo livello di protezione aggiuntiva. In poche parole, per chi volesse venire subito al nocciolo della questione, vi garantisce una schermatura da alcune noie tipiche del Web.
Sarete quindi protetti da tracker, malware e altre seccature che provano a violare la vostra privacy. Ancor meglio, il firewall vi proteggerà anche attivamente da virus. Vale la pena sottolineare però che non abbiamo notato, durante la recensione Brave VPN, alcun blocco in tal senso.
Ad ogni modo, per utilizzare il firewall non dovete far altro che attivare la VPN. Questo entrerà così subito in funzione, proteggendovi dalle minacce precedentemente indicate.
Protocollo WireGuard
Quali protocolli supporta Brave VPN? Sostanzialmente due, IKEv2 e WireGuard. Quest’ultimo, chiaro vincitore, può essere attivato tramite le impostazioni. Qualora sia disattivato, Brave passa automaticamente a IKEv2.
Nel caso scegliate di usare Brave VPN, consigliamo comunque di optare per WireGuard. Non solo è il più efficiente, ma è anche il più sicuro, divenendo di fatto tra i protocolli più utilizzati dai servizi Virtual Private Network.
Alcuni, come NordVPN e ExpressVPN, utilizzano delle versioni proprietarie basate proprio su WireGuard. Il primo sfrutta Lightway mentre il secondo NordLynx. Siamo quindi soddisfatti dell’approccio di Brave VPN.
Protezioni
L’ultima tra le funzioni che riteniamo valga la pena prendere in considerazione per Brave è quella chiamata Protezioni. Non è tecnicamente legata alla VPN, ma può rivelarsi comunque utile quando connessi ai server del gestore. Soprattutto per quanto concerne la navigazione quotidiana.
Modificando le impostazioni nella schermata omonima, si può per esempio scegliere di bloccare tracker e pubblicità invasive. Allo stesso modo si può scegliere il livello di blocco di script, cookie e anche il fingerprinting.
Attivando tutte le funzioni di sicurezza, quindi Protezioni, il firewall e naturalmente la VPN, non abbiamo notato problemi di sorta. I siti funzionano comunque adeguatamente ed è possibile godersi una navigazione tranquilla e senza minacce.
Funzioni mancanti
Brave VPN si comporta estremamente bene come browser. Fa tutto ciò che gli utenti potrebbero desiderare, tuttavia è nell’ambito VPN che risulta un po’ carente. Per esempio, non abbiamo trovato alcune delle funzioni più classiche che è possibile usare anche in alcune VPN gratis. Per esempio il kill switch e lo split tunneling.
Il primo serve a evitare che il proprio IP venga esposto accidentalmente. Quando potenzialmente si perde la connessione al server. Il secondo invece garantisce l’uso della VPN solo quando strettamente necessario. Evitando quindi di attivarla quando dovete visitare il sito della vostra banca o accedere a contenuti che necessitano di IP italiano.
Recensione Brave VPN: test esposizione IP e DNS
Dal momento che non ci sono molti strumenti di sicurezza e funzioni per proteggere il proprio IP, abbiamo eseguito i nostri test aggiuntivi. Nello specifico, abbiamo utilizzato portali come IPLeak.net, DNSLeakTest.com e Browserleaks.com mentre connessi a un server USA di Brave VPN.
Questi portali ci permettono di verificare quale IP viene utilizzato e se le richieste DNS tradiscano il nostro IP originale. Potete come sempre trovare i risultati direttamente qui in basso.
Il primo test è stato eseguito su IPLeak.net. Come potete vedere dall’immagine in alto, sono stari rilevati diversi IP, tuttavia tutti sono statunitensi. Segno che la VPN ha svolto il suo dovere ed è stata in grado di nascondere il nostro indirizzo originale.
La seconda prova è stata effettuata su DNSLeakTest.com. Anche stavolta non abbiamo avuto problemi, l’IP mostrato è sempre quello USA.
L’ultimo test è con Browserleaks.com e non c’è due senza tre. In sostanza, nessuno dei tre portali ha rilevato alcun cambiamento importante per quanto riguarda l’IP. Brave VPN può dunque essere utilizzata senza timore che il proprio indirizzo venga esposto. Questo, naturalmente, finché siete connessi alla VPN.
Ricordiamo infatti che manca un kill switch che termini la connessione nel caso questa venga a mancare. Ciò significa che, se dovesse presentarsi questa eventualità, il vostro IP verrà esposto. Un dettaglio che sicuramente bisogna tenere a mente.
Qual è la politica sulla privacy di Brave VPN?
Eravamo molto ansiosi di passare a questa parte della recensione Brave VPN. Come i lettori avranno ormai capito, siamo molto attenti alla raccolta dati e la privacy è per noi un fattore fondamentale di una VPN. Conoscendo l’approccio di Brave per il suo browser, votato alla protezione dei propri utenti, possiamo aspettarci lo stesso per la VPN? Lo scopriamo subito.
Innanzitutto, il gestore ha sede legale negli Stati Uniti, nello specifico in California. Un inizio non proprio spettacolare, dal momento che gli USA sono uno dei membri fondatori dell’alleanza dei 5 Occhi. Tale gruppo di paesi raccoglie una gran quantità di dati e ne fanno parte anche il Canada, il Regno Unito, l’Australia e alcuni paesi europei.
Le VPN basate negli Stati Uniti, proprio per questo motivo, non sono sempre le più affidabili. Esistono però delle eccezioni, come Atlas VPN o Private Internet Access. Queste ultime hanno dimostrato di avere comunque un approccio integerrimo, quindi non le abbiamo penalizzate in tal senso.
Brave VPN, dalle nostre analisi, può essere considerata una di queste. Il servizio che offre è gestito da Guardian Firewall, altra compagnia che vanta una politica sulla privacy encomiabile.
Quali informazioni non sono salvate?
C’è davvero poco di cui discutere in questo frangente. Sembra infatti che Brave VPN non salvi praticamente nessuna informazione. Soprattutto quelle in merito alla vostra cronologia di navigazione, dati personali, timestamp, dati relativi alla connessione, richieste DNS e così via.
Se facciamo riferimento alla politica sulla privacy del browser Brave, questo appare sicuramente molto invitante da utilizzare. Non sono inclusi elementi che ci fanno dubitare o sospettare del gestore.
Quali informazioni sono salvate?
Passiamo quindi invece all’elemento che preoccupa di più, ovvero le informazioni che, in un modo o nell’altro, vengono processate dal servizio. Tra questi troviamo: ID pseudonimo dell’utente, dettagli sull’attivazione del firewall, indirizzo IP, indirizzo e-mail e dati personali che gli utenti possono aver scelto di condividere con il supporto tecnico di Guardian.
A prima vista, sembra davvero preoccupante, soprattutto per quanto riguarda il salvataggio dell’indirizzo IP. Approfondendo però la questione, scopriamo con sollievo che non si tratta di salvataggio di informazioni ma della loro destinazione d’uso. Chiariamo meglio il significato di seguito.
Iniziamo dal primo blocco di informazioni che vengono processate, ovvero l’ID pseudonimo utente e i dettagli sull’attivazione del firewall. Queste vengono mantenute per soli 3 giorni e lo scopo è inviare un avviso agli utenti quando si attiva il firewall stesso.
Il secondo blocco, quello degli indirizzi IP, riguarda invece il funzionamento del servizio. Gli IP non vengono salvati da nessuna parte, ma sono solo utilizzati come tramite per creare una connessione con il server. Nessuno, quindi, sarà a conoscenza del vostro IP originale.
Il terzo blocco, relativo all’indirizzo email e solo au dati condivisi personalmente dagli utenti con il supporto, ha un periodo di salvataggio di 12 mesi dopo la chiusura del ticket di assistenza. Non abbiamo quindi trovato nessuna falla nella politica sulla privacy di Brave VPN.
Questo vuol dire che sia sicura al 100%? Tecnicamente sì, ma non bisogna dimenticare che il servizio non ha nessuna certificazione esterna. Cosa che invece servizi come NordVPN e ExpressVPN hanno. Questo controllo qualità, eseguito da una compagnia che non ha alcuna correlazione col servizio, è estremamente importante.
Non è difficile capire il perché: se un’azienda di terze parti conferma quanto indicato nella politica sulla privacy, si può usare il servizio a cuor leggero. Le intenzioni di Brave VPN sembrano cristalline ed eccellenti. Speriamo quindi che in futuro ricevano un controllo per confermare il loro approccio.
Recensione Brave VPN: test piattaforme streaming
Tecnicamente, non ci saremmo aspettati granché da Brave VPN in termini di streaming. Solitamente è molto difficile per un gestore riuscire a superare i blocchi delle piattaforme. Ciò è stato confermato, in alcuni casi, anche con il servizio che stiamo analizzando.
Nello specifico, abbiamo provato a sbloccare per esempio il canale disponibile nel Regno Unito: la BBC. Collegandoci a un server della zona, ci siamo poi recati sul sito del BBC iPlayer, tuttavia abbiamo ricevuto un messaggio di errore. Specificando che non ci trovavamo in territorio inglese e quindi non potevamo accedere ai contenuti.
Senza troppe speranze, quindi, abbiamo provato a usare dei server statunitensi e giapponesi per verificare le funzionalità con Netflix. Non ci saremmo aspettati che, in realtà, Brave VPN fosse davvero in grado di sbloccare questi cataloghi.
Sia per quanto riguarda il server USA, sia con quello del Giappone, Netflix ci ha permesso di vedere contenuti esclusivi. La qualità è soddisfacente, la visione in Full HD non è stata interrotta da buffering, questo vuol dire che è sufficiente per tale livello di qualità. Con il 4K, però, non siamo particolarmente sicuri che le prestazioni siano le stesse. Come vedremo infatti nel paragrafo successivo, la velocità è altalenante e non sempre ideale.
Per fare il punto della questione streaming, però, Brave VPN funziona con Netflix ma non con canali TV di altri paesi. Con altre VPN come NordVPN, invece, lo sblocco è totale. Potete vedere qualsiasi piattaforma e qualsiasi contenuto, grazie anche a una maggiore copertura di posizioni in tutto il mondo.
Test della velocità: prestazioni e risultati recensione Brave VPN
Per il test della velocità ci siamo affidati a Fast.com, un servizio che è riuscito a gestire meglio le posizioni di Brave VPN. Sebbene di solito utilizziamo SpeedTest.net, quest’ultimo non è stato in grado di agganciarsi ai server che utilizzavamo. Non esattamente un ottimo segnale, ma procediamo con i test eseguiti.
Qui in basso potete vedere il nostro valore di riferimento. Ovvero, la velocità che abbiamo solitamente quando connessi con la nostra linea fibra in Italia.
Il primo test è stato effettuato mentre connessi a un server del Regno Unito. La velocità non ci ha assolutamente impressionato, nonostante fossimo collegati a una posizione tutto sommato vicino alla nostra. Anche il ping è più alto di quanto pensassimo.
A seguire ci siamo quindi collegati a un server degli Stati Uniti, specificamente sulla East Coast. La velocità è molto simile a quella riscontrata nel server UK. Molto strano, se consideriamo la lontananza. Comunque nulla di sorprendente anche in questo frangente, con un ping decisamente elevato.
Abbiamo quindi provato con unn server giapponese. La velocità non si differenzia molto, ma stavolta è il ping a essere spropositatamente alto. Questo significa che potreste avere dei ritardi nelle risposte dei caricamenti. Sia di siti Internet sia di contenuti.
Infine, abbiamo usato un server australiano. Qui la sorpresa è evidente. Infatti abbiamo una velocità superiore alla media. Il ping resta molto alto, segno che comunque il server è molto lontano dalla nostra posizione.
Alla luce di questi risultati, Brave VPN si colloca in una fascia bassa per quanto riguarda la velocità. Non è assolutamente il miglior gestore sotto questo punto di vista. La VPN più veloce resta ancora NordVPN. Non solo offre prestazioni migliori, ma anche un ping più basso su tutte le posizioni. Persino altri gestori come CyberGhost sono più veloci e convenienti di Brave VPN, quindi se è la velocità che cercate, non vale davvero la pena prenderlo in considerazione.
Brave VPN è buona per il gaming?
Se avete dato un’occhiata al paragrafo precedente e quelli iniziali, molto probabilmente potrete già dedurre la risposta a questa domanda. Ci tocca quindi sottolineare nella recensione Brave VPN che il servizio non è assolutamente adeguato per il gaming. Innanzitutto manca di strumenti adeguati per il funzionamento sulle console da gioco.
Qualora decidiate invece di sfruttarla per giocare da mobile o da computer, la velocità, ma soprattutto il ping, non sono tali da permettere un’esperienza fluida. Le uniche istanze in cui ciò potrebbe essere possibile, sono casi in cui giochiate titoli che non necessitano di bassa latenza.
Dimenticate FPS che necessitano di prestazioni elevate, come Call of Duty, Apex Legends e così via. Allo stesso modo, non possiamo decisamente consigliarla per il cloud gaming. Quest’ultimo richiede una velocità elevata e solo pochissime VPN possono offrire esperienze di gioco più o meno accettabili.
Ancora una volta, NordVPN si dimostra la Virtual Private Network superiore, anche nel settore gaming. Proteggendo gli utenti da attacchi DDoS e mantenendo anonimato e prestazioni.
Posso usare Brave VPN per il P2P?
Scaricare torrent senza essere protetti da una VPN non è una buona idea. Nemmeno in Italia dove l’uso del P2P è comunque legale entro termini specifici. La cosa più pericolosa, però, anche quando si utilizza il file sharing a scopi del tutto legali, è la visualizzazione del vostro IP. Questo viene condiviso con tutti i “seeder” del file torrent. Per questo usare una VPN per coprirlo è importante.
A tal proposito, ci siamo chiesti nella recensione Brave VPN se potessimo utilizzare il servizio per il torrenting. La risposta, fortunatamente, è stata sì. Come potete vedere dall’immagine in basso, siamo riusciti a scaricare senza problemi il sistema operativo Ubuntu.
La velocità di scaricamento è legata alla distanza dal server. Per il nostro test abbiamo utilizzato un server USA. Tuttavia, se risiedete in Italia, consigliamo naturalmente di scegliere server vicini alla propria posizione fisica. In questo modo godrete di una migliore velocità, almeno nella maggior parte dei casi.
Come visto prima, Brave VPN ha restituito dei risultati anomali per la velocità, superando i valori europei con un server australiano. In ogni caso, l’importante è che la VPN possa essere utilizzata, senza problemi di sorta, per scaricare i file torrent.
Recensione Brave VPN: funziona in Cina?
Se diamo un’occhiata al sito ufficiale di Brave VPN possiamo notare che non c’è alcuna menzione di strumenti specifici. Come i lettori ben sanno, esistono paesi in cui il Web è fortemente censurato. La Cina è l’esempio che viene subito in mente quando parliamo di questi paesi. Per questo nella recensione Brave VPN vogliamo capire se il servizio è in grado di superare il grande firewall.
I nostri collaboratori in loco hanno quindi testato per noi la VPN e i risultati non sono stati promettenti. Tutti i test portati avanti per verificare la capacità del gestore di garantire accesso a siti altrimenti bloccati sono risultati negativi. Dal canto nostro, non è esattamente una sorpresa. Quando abbiamo parlato dei protocolli utilizzati, ricorderete che non c’era traccia di OpenVPN, quello che poteva avere più chance di funzionare.
Utilizzando solo WireGuard è davvero impossibile per Brave VPN superare il firewall. Funziona però in altri paesi dove Internet ha una censura inferiore. Per esempio gli Emirati Arabi, oppure la Turchia. Se però vi trovate in Cina, per lavoro, soggiorno o altro, dovrete necessariamente puntare ad altri servizi. Quello che consigliamo, in casi di questo tipo, è NordVPN. Disponendo di server offuscati, garantisce la navigazione sul Web proprio come se vi trovaste in Italia.
Quanto è grande la rete di Brave VPN
Siamo convinti che il numero dei server non sia sempre un fattore cruciale, tuttavia la trasparenza lo è di sicuro. Se anche un gestore ha meno server di un altro, non deve essere necessariamente inferiore. Prendiamo per esempio NordVPN, tale servizio dispone di circa 6.300 server ed è una VPN superiore a Private Internet Access, che ne ha 30.000.
Per la recensione Brave VPN, speravamo di avere qualche dato in più, per capire quanto fosse estesa la rete. Tuttavia il gestore non fornisce dati di questo tipo, rendendo difficile qualsiasi analisi in tal senso. Fortunatamente abbiamo una lista di paesi a cui è possibile collegarsi, ovvero:
- Australia
- Brasile
- Canada
- Francia
- Germania
- Giappone
- Italia
- Messico
- Paesi Bassi
- Regno Unito
- Singapore
- Spagna
- Stati Uniti
- Svizzera
Un totale di 14 paesi, dunque, con una diffusione che copre però solo alcune zone del mondo. Totalmente assenti sono posizioni in Africa, per esempio. Ciò che possiamo dire è che almeno i luoghi più ricercati sono presenti nel servizio.
Dobbiamo comunque sottolineare che si tratta di server 500 Mbps, ben diversi da quelli 10 Gbps di servizi come NordVPN. Non sono inoltre basati su RAM, cosa che potrebbe insospettire ulteriormente quando si parla di riservatezza. Insomma, anche sotto questo punto di vista Brave VPN è particolarmente deludente.
Assistenza clienti: come contattare quella di Brave VPN
La maggior parte dei servizi a pagamento che abbiamo analizzato e che abbiamo recensito in maniera positiva, dispone di assistenza. Gli utenti devono poter interagire con il supporto per avere aiuto quando necessario. Non basta solamente una pagina con le domande frequenti o qualche guida. Sebbene questi strumenti ausiliari possano essere un di più, c’è sempre bisogno di almeno un’email da poter contattare.
Come potete immaginare da questa breve introduzione, Brave VPN non dispone di alcuna live chat. Né con orario continuato, né con orario limitato. Se avete un problema con il servizio, gli unici strumenti che potrete utilizzare sono il forum della community e il centro d’aiuto.
Quest’ultimo presenta la sezione delle domande frequenti e le guide. Possono essere senz’altro un punto di riferimento quando si ha un imprevisto. Ma, se non siete particolarmente ferrati o conoscete il mondo delle VPN, potreste anche restare spaesati.
Un modo per contattare gli esperti di Brave VPN è usare il forum della community. Dovrete quindi creare un post e attendere una risposta. Queste ultime arrivano, ma bisogna comunque attendere. Insomma, non è il modo migliore per gestire i propri clienti. Capiremmo un approccio di questo tipo se la VPN fosse gratuita come per esempio Opera VPN. Tuttavia parliamo di un servizio che ha un costo mensile non indifferente.
Prezzo Brave VPN: è un servizio economico?
Siamo quindi giunti al momento della verità, ovvero quanto costa Brave VPN. Abbiamo più volte sottolineato come non si tratti di un servizio gratuito e che, per usarla, bisogna pagare. Purtroppo, abbiamo constatato che il prezzo è anche al di sopra di quello che ci si aspetterebbe.
Esiste un solo tipo di abbonamento ed è quello mensile. Brave VPN ha un periodo di prova di 7 giorni, dopodiché ha un costo di 9,99$ al mese. Dalle prestazioni che abbiamo potuto vedere precedentemente, ci sembra onestamente un prezzo al di fuori del mercato. Basti pensare che il miglior servizio VPN esistente al momento, ExpressVPN, ha un costo di poco più di 6€ al mese. Inoltre, aggiunge anche tre mesi gratis acquistando l’abbonamento annuale.
Brave VPN costa di più della miglior VPN esistente e, quando si cercano VPN economiche, si trovano gestori estremamente più affidabili. Ricordiamo CyberGhost, con i suoi oltre 11.000 server in 100 paesi e la possibilità di sbloccare cataloghi Netflix. Il costo? Poco più di 2€ al mese. Optare per Brave VPN, tenendo conto di queste comparazioni, non ha letteralmente senso.
Per rendere Brave VPN un’alternativa, questa dovrebbe avere un costo molto inferiore. Tuttavia, pur valutando tale opzione, non siamo sicuri che varrebbe davvero la pena sceglierla rispetto ad altri gestori.
Metodi di pagamento disponibili
Altra nota deludente sono i pagamenti disponibili. L’unico modo per abbonarsi a Brave VPN è tramite l’uso di carta di credito. Non chiediamo naturalmente l’inclusione di criptovalute, tuttavia sarebbe senz’altro più facile pagare qualora vi fossero alternative. Manca persino la possibilità di utilizzare un metodo estremamente diffuso come PayPal.
Come ottenere un rimborso da Brave VPN
Brave VPN a differenza di altri servizi che abbiamo recensito, non ha una politica chiara in tal senso. Non c’è scritto da nessuna parte che offre un rimborso entro un limite di tempo. Per esempio NordVPN offre 30 giorni di tempo per cambiare idea. Invece, altri come CyberGhost ve ne offrono 45. Queste sono politiche interessanti e utili per i consumatori, che possono così decidere in tutta tranquillità se il servizio faccia o meno al caso proprio.
Purtroppo, non troverete la stessa cosa con Brave VPN. Se pagate, non avrete modo di chiedere un rimborso e dovrete quindi continuare a usare la VPN fino a quando deciderete di cancellare l’abbonamento. Se avete iniziato la prova di 7 giorni, però, avete una settimana di tempo per cancellarla. Passato questo termine vi verrà addebitato l’intero importo mensile.
Recensione Brave VPN: cosa non ci è piaciuto del servizio
Nel corso della recensione Brave VPN abbiamo preso in considerazione tanti aspetti diversi. Per esempio la compatibilità, la velocità, la capacità di sblocco e molto altro. Possiamo dire che il servizio fa alcune cose bene ma risulta carente in molte altre. Per esempio, non ci è piaciuto il limite di sole 5 connessioni simultanee, a fronte di un prezzo mensile particolarmente elevato.
L’assenza di un kill switch, lo split tunneling e altre funzioni che sono ormai la norma nel mondo delle VPN, allo stesso, modo, è senz’altro disarmante. Per quanto riguarda invece la politica sulla riservatezza, non abbiamo grosse riserve, pur trattandosi di un gestore con sede negli Stati Uniti.
La velocità è accettabile, ma il ping è decisamente troppo alto per avere un’esperienza piacevole. Può andare bene per la navigazione, ma non tanto per lo streaming. A legare tutti questi aspetti negativi c’è poi il prezzo. Il costo mensile è esagerato, superiore a quello delle migliori VPN sul mercato. Per concludere, la mancanza di una politica di rimborso è ciò che rende questo servizio inferiore alla concorrenza.
Come è recensita online Brave VPN?
Abbiamo dato come sempre anche un’occhiata online. Per capire meglio cosa ne pensassero gli utenti di Brave VPN. Su Trustpilot, per esempio, abbiamo trovato esclusivamente la pagina generale di Brave Software, ferma a 2,8 stelle su 5. Una media davvero bassina. Le recensioni più negative parlano di pagamenti automatici attivati, anche dopo aver disattivato il servizio VPN. Non possiamo certamente consigliarla, date queste premesse.
Su dispositivi mobile, invece, c’è una discrepanza. Gli utenti sembrano più soddisfatti dal momento che su Google Play Store ha una votazione di 4,7 stelle. Mentre invece su App Store dei dispositivi iOS, 4,8 stelle su 5.
Questo non vuol dire però che i limiti della VPN non siano gli stessi che su altri dispositivi. Semplicemente, la destinazione d’uso mobile è probabilmente più limitata alla semplice navigazione. Scopo per cui, abbiamo sottolineato, Brave VPN può essere utilizzata senza troppi problemi. A patto, naturalmente, che vi vada bene pagare 9,99$ mensili.
Conclusioni recensione Brave VPN: ancora al di sotto delle aspettative
Ed eccoci alla conclusione della recensione Brave VPN. Tenendo conto di quanto analizzato, il gestore resta al di sotto delle nostre aspettative. L’importo mensile chiesto è troppo alto per quanto è in grado di offrire. Sebbene il browser Brave abbia molte frecce al suo arco, lo stesso non si può dire del suo servizio VPN.
Qualora fosse stata una VPN gratuita, probabilmente le sue prestazioni sarebbero state convincenti. Ci aspettavamo molto di più. La blanda capacità di sblocco streaming che ha dimostrato è solo un fattore positivo. A fronte di una molteplicità di dettagli che risultano invece problematici.
Se state cercando un’alternativa a Brave VPN, consigliamo ancora una volta gestori alternativi, il cui prezzo ricordiamo è molto più basso. NordVPN su tutti, ma se volete pagare ancora meno, CyberGhost potrebbe fare al caso vostro.
La differenza con Brave VPN si sente e si vede tutta. E alla fine, se non siete soddisfatti, questi tre servizi vi permettono di chiedere un rimborso completo. Lo stesso non è possibile dirlo del gestore che abbiamo appena concluso di analizzare. La scelta, onestamente, ci sembra davvero ovvia.